Empoli. Genoa in completo grigio al Catellani, ma solo per via della divisa scelta per le trasferte, perché in effetti i ‘rossoblù’ sono apparsi fin da subito sgargianti, per il ‘colore’ delle azioni sciorinate in campo, a dimostrazione che Ballardini la partita l’ha preparata bene, al punto che l’aggressivo Milan Badelj (quanta geometria!), già al 3°, ha rubato una palla sulla trequarti toscana e l’ha fornita all’esplosivo ecuadoriano Felipe Caicedo, la cui pronta conclusione è risultata purtroppo larga.
La conferma della brillantezza del Grifone l’ha fornita subito dopo il giovane Andrea Cambiaso, costretto a tirare col piede sbagliato, riuscendo non di meno ad impegnare, in angolo, il fosforescente (completamente in giallo) Guglielmo Vicario. Ma soprattutto le risposte alle richieste di Ballardini, sono arrivate sul successivo corner, quando il cross di Galdames è andato ad incocciare il braccio di Fiamozzi ed il VAR ha stabilito che l’arto era dentro l’area di rigore… e Mimmo Criscito non si è fatto scappare la ghiotta occasione di realizzare con il suo piattone destro il quinto penalty (su cinque) di questo inizio campionato (0-1 per il Genoa).
I trentacinque minuti a seguire hanno visto i genoani padroni del campo, sempre bravi ad arrivare primi sulle seconde palle e con il croato Badelj fondamentale (vincitore del duello tutto jugoslavo con lo sloveno Leo Štulać), tanto che l’Empoli è stato capace di creare una sola occasione da rete, per una fortuita e sfortunata deviazione che ha messo una palla goal sul mancino di Bandinelli, che l’ha sprecata con un tiro sopra la traversa difesa da Sirigu… ed a sottolineare la gravità dell’errore, al rientro post intervallo, mister Andreazzoli ha lasciato il centrocampista, cresciuto nella Fiorentina, negli spogliatoi, mandando in campo la punta Cutrone, anche per dare maggior peso all’attacco empolese, facendolo supportare pochi minuti dopo da un altro tris di cambi: fuori Marchizza, Stulac e Haas e dentro Parisi, Ricci e soprattutto Zurkowski, decisivo nell’involarsi sulla destra (imbeccato da Pinamonti) e mettere al centro, a rimorchio, un assist impossibile da sbagliare, a Di Francesco, che ha piazzato facilmente in rete la palla d’oro (1-1).
La replica di Ballardini (ingresso di Kallon e Behrami per Rovella e Sturaro) non è parsa inizialmente altrettanto fortunata, quanto quella del rivale, perché l’altro messo in campo da Andreazzoli (Parisi), ha preso palla nei pressi della sua area, ha tagliato il campo in due con un diagonale per Zurkowski, che da lontano ha fatto partire un tiro (non imparabile), che ha sorpreso Sirigu… (2-1).
Risultato, perciò, incredibilmente ribaltato, a metà ripresa, dopo un primo tempo di marca esclusivamente rossoblù, che si sono dimostrati, tuttavia e sin da subito, non disposti ad arrendersi facilmente.
Ballardini ha ben pensato di far ricorso alla seppur corta panchima a disposizione, mandando in campo prima Bianchi e Ghiglione per Galdames e Biraschi e poi Melegoni per Cambiaso e subito l’ex Atalanta e Pescara, ha provato a dimostrane, senza fortuna, la bontà della scelta.
Il cuore del Genoa ed il ritmo forsennato buttato il campo, ha finalmente premiato i rossoblù in piena zona Cesarini, quando un assist di Caicedo ha messo in condizione Flavio Junior Bianchi (uno dei tanti prodotti della ‘cantera’ di Michele Sbravati) di mettere a segno il suo importantissimo primo goal in Serie A, quello di un meritatissimo 2-2 in terra toscana, dove si è visto una squadra ‘bifronte’, come Giano, il dio dai due volti... anzi tre, nel caso dei rossoblù, capaci di giocare un primo tempo davvero bello, un inizio ripresa in piena ombra ed un finale di partita da cuore oltre l’ostacolo…