Genova. Uno spettacolo pirotecnico, fumogeni, un corteo di scooter e un intero quartiere tappezzato di palloncini gialli: così i ragazzi di Quezzi hanno ricordato a un anno dalla scomparsa Gaia Morassutti, la 16enne rimasta vittima dell’incidente causato da un’auto pirata nella sera del 24 ottobre 2020.
La commemorazione è avvenuta in piazzetta Pedegoli, dove l’adolescente era rimasta gravemente ferita prima di morire all’ospedale Villa Scassi per le ustioni riportate in seguito all’incendio di un motorino sbalzato nell’impatto.
Ad abbracciarsi e piangere per lei c’erano gli amici di sempre, quelli delle serate in piazza fino a tarda sera, ma anche i compagni di scuola del liceo Pertini che sono riusciti a farle intitolare un’aula. E poi familiari, parenti, semplici abitanti del quartiere, gli stessi che quella sera si erano precipitati dalle loro case per evitare il peggio e salvare i ragazzi imprigionati tra le fiamme prima che arrivassero i soccorritori.
I ragazzi hanno organizzato un corteo coi loro motorini da piazza Santa Maria a largo Merlo, suonando i clacson lungo il percorso. Poi, una volta risaliti in piazzetta Pedegoli, hanno acceso fumogeni gialli (il colore preferito di Gaia) e sparato fuochi d’artificio sulle note di “Sta passando novembre” di Eros Ramazzotti. Infine, il lancio dei palloncini gialli verso il cielo seguito da un commosso applauso.
“Ora nel cielo brilla una stella in più, ciao Gaietta“, recita uno degli striscioni che sono stati srotolati per l’occasione. Nel frattempo la piazzetta, che non è stato possibile intitolare a lei come volevano i ragazzi, ma dove ora si trova una targa che recita “il giardino di Gaia”, si è trasformata nuovamente in un memoriale pieno di fiori, palloncini e ricordi.
Il giovane alla guida della Bmw che ha provocato l’incidente, il 23enne Luca Bottaro, è stato condannato sei anni di reclusione con rito abbreviato per omicidio stradale, lesioni gravi e omissione di soccorso. Il pubblico ministero Daniela Pischetola aveva chiesto la condanna a nove anni e quattro mesi.
Secondo quanto ricostruito dagli agenti della sezione infortunistica della polizia locale, quella sera al volante c’era Bottaro (difeso dall’avvocato Pietro Bogliolo) e con lui altre due ragazzi e una ragazza. La macchina, secondo i testimoni, era arrivata alla curva a velocità sostenuta. Il giovane aveva perso il controllo ed era piombato sulla piazzetta urtando alcuni motorini che si erano incendiati ed erano finiti addosso alle ragazze. Dopo l’incidente Bottaro aveva fatto scendere gli amici ed era fuggito. Era stato rintracciato dopo ore dagli investigatori mentre uno degli amici e la ragazza si erano costituiti in Questura. Il terzo giovane era stato rintracciato i giorni successivi.