Genova. E’ morto a seguito di infezione da Covid-19 l’ospite della rsa di Masone ricoverato al Galliera dopo l’esplosione del focolaio di coronavirus nella residenza per anziani della Valle Stura. L’uomo, che come tutti gli altri ospiti della struttura aveva ricevuto di recente la terza dose di vaccino, aveva 90 anni e secondo fonti ospedaliere presentava diverse comorbosità. Il decesso è avvenuto mercoledì 24 novembre presso l’ospedale.
Nel frattempo il contagio all’interno della rsa si è allargato: altri 13 anziani sono risultati positivi al virus portando il bilancio del focolaio a 45 persone contagiate, di cui 38 ospiti e 7 operatori. A dare notizia dei nuovi casi Matteo Bassetti direttore della clinica di malattie infettive, che nella giornata di ieri, quindi dopo il decesso dell’anziano ricoverato, ha coordinato una equipe di medici del policlinico San Martino che ha somministrato gli anticorpi monoclonali ai malati di covid della struttura.
“Già lunedì – ha sottolineato Bassetti – il nostro team tornerà nella rsa per infondere direttamente gli anticorpi monoclonali ai pazienti che necessitano di questo trattamento” Secondo Bassetti si tratta di una “prova generale” di quello che potrà diventare un “format” anche in futuro. Ossia il “monoclonale a domicilio”. “Potete capire come sarebbe stato molto più complicato trasferire i pazienti dalla valle Stura al San Martino – continua – abbiamo capito che questa formula può essere del tutto efficaci e siamo pronti a replicarla se dovesse essercene bisogno”. Con un doppio risultato, ovvero quello di intervenire “sul posto” e al contempo non aumentare la pressione sugli ospedali.
Bassetti fa poi il punto sui trattamenti in atto. “A Genova stiamo utilizzando una media di cinque monoclonali al giorno, siamo quindi tornati al regime che avevamo nel periodo di maggio – giugno”. Nella clinica di malattie infettive del San Martino, al momento, sette positivi, di cui quattro non vaccinati. “L’età media è di 62 anni, abbiamo anche un 89enne purtroppo non vaccinato” conclude l’infettivologo.