Genova. Il Festival di Limes, la rivista italiana di geopolitica, giunto all’ottava edizione, si svolgerà dal 19 al 21 novembre a Palazzo Ducale di Genova. Analisti e protagonisti della scena geopolitica si incontreranno attorno a un tema: come potrebbe configurarsi il mondo fra trent’anni, nel 2051?
Il futuro delle maggiori potenze sarà quindi al centro del dibattito, incrociando le loro diverse aspettative e ambizioni sui dinamici assetti mondiali attorno alla metà del secolo.
Trent’anni sono oggi il tempo di una generazione, almeno in Europa e nella parte più agiata e pacificata del pianeta. Segmento dunque indicativo di una fase storica e dei suoi mutamenti. Esercitarsi su varie scale spaziali a immaginare quale possa essere l’assetto futuro ma non troppo delle diverse collettività, a cominciare dalla nostra Italia, non è solo sfida intellettuale ma anche progettazione.
Il Festival, aperto venerdì 19 da un incontro con le scuole genovesi e dalla mostra delle carte di Limes curata da Laura Canali, si concluderà domenica 21 provando a tracciare un profilo dell’Italia nel 2051.
Ingresso libero su prenotazione online dal 10 novembre sul sito del Ducale. Per aggiornamenti c’è anche il sito di Limes.
VENERDÌ 19 NOVEMBRE
ore 10 > Limes incontra le scuole
La redazione di Limes incontra gli studenti di alcune scuole superiori di Genova e li introduce all’analisi geopolitica.
Con Lucio Caracciolo, direttore di Limes; Laura Canali, cartografa di Limes; Dario Fabbri, giornalista, consigliere scientifico e coordinatore America di Limes. vicedirettore della Scuola di Limes; Fabrizio Maronta, redattore e responsabile relazioni internazionali di Limes; Federico Petroni, consigliere redazionale di Limes, cultore di Geopolitica all’Università Vita e Salute-San Raffaele e presidente di Geopolis. Coordinatore didattico della Scuola di Limes.
ore 18 > Noi nel mondo fra trent’anni
Limiti e fascino della previsione geopolitica. Un sintetico quadro d’insieme delle dinamiche in corso e di come potrebbero riconfigurare gli equilibri di potenza fra trent’anni. A partire dalle lezioni del passato. Con specifica attenzione all’Italia e alle sfide che dovremo affrontare nel futuro prossimo.
Con Lucio Caracciolo, direttore di Limes
ore 21 > Strategia fra passato e futuro
Conoscere il passato per disegnare il futuro, senza lasciarsi traviare dal presente. Questo il mestiere dello stratega, dalla notte dei tempi ai nostri giorni, tra l’incomprensione dei contemporanei. Attraverso alcuni significativi casi della storia, uno spazio per riflettere su cosa significa strategia e come questa crea l’avvenire.
Con Dario Fabbri, giornalista, consigliere scientifico e coordinatore America di Limes. Vicedirettore della Scuola di Limes.
LE FORME DEL FUTURO
Mostra delle carte di Limes, a cura di Laura Canali, cartografa di Limes
Palazzo Ducale, Sala Liguria
Inaugurazione > venerdì 19 novembre ore 17.30
Le radici dell’assetto geopolitico del mondo futuro affondano nel passato lontano. L’avvenire delle potenze è largamente condizionato dalle loro origini. E dalle scelte fatte nei secoli per allargare il proprio spazio. Partiamo quindi, nel disegnare la postura delle potenze a metà secolo, da alcune carte che esemplificano questo percorso. Ad esempio, la formazione degli Stati Uniti d’America a partire da colonie britanniche lungo la costa atlantica che ne ha favorito l’espansione negli oceani. O, all’opposto, il caso russo: l’impero zarista ha sempre avuto una proiezione terrestre centrata sulla protezione di un territorio geograficamente molto esposto. Anche l’impero cinese ha alle spalle una vocazione continentale, che continua a coltivare ma che ora cerca di accompagnare con la corsa all’Indo-Pacifico. Infine, il caso turco, con la riscoperta della dimensione ottomana, accoppiata all’ambizione di diventare un riferimento panislamico.
Fra le incognite che contribuiranno a disegnare il mondo del 2051 c’è il fattore demografico. In particolare la debordante crescita della popolazione africana, in parallelo alla stagnazione e all’invecchiamento della maggior parte di quelle europee. La questione migratoria, in particolare di provenienza africana, avrà un notevole impatto sul nostro continente.
Visite guidate alla mostra a cura di Laura Canali sabato e domenica ore 11 e 17.
SABATO 20 NOVEMBRE
ore 10 > Orizzonte 2051: tra filosofia, scienza e tecnologia
Gli orizzonti scientifici e tecnologici che si apriranno nei prossimi decenni influiranno sugli assetti geopolitici, ambientali, demografici ed economici del pianeta. La competizione nel big tech (intelligenza artificiale e cyber) sarà sempre più decisiva: ma come? La infinita fine della storia e delle filosofie della storia.
Con
Roberto Cingolani, ministro della Transizione Ecologica; Marco Filoni, professore di Filosofia politica alla Link Campus University di Roma e consigliere scientifico di Limes. Introduce e modera Fabrizio Maronta, redattore e responsabile relazioni internazionali di Limes.
ore 12 > Come plasmare le collettività: fra pedagogia e demografia
Il fattore umano, alfa e omega della geopolitica. Come si formano le nazioni, fra rappresentazioni del passato e del futuro: un compito strategico. L’importanza della demografia nella pedagogia nazionale. La decisiva faglia fra popoli storici e post-storici. Idee per una nuova pedagogia italiana.
Con Dario Fabbri; Giorgio Cuscito, consigliere redazionale di Limes, Analista, studioso di geopolitica cinese. Cura per limesonline.com il «Bollettino imperiale» sulla Cina. Collaboratore della Scuola di Limes. Introduce e modera Federico Petroni, consigliere redazionale di Limes, cultore di Geopolitica all’Università Vita e Salute-San Raffaele e presidente di Geopolis. Coordinatore didattico della Scuola di Limes.
ore 15 > Mappamundi. La riscoperta del futuro (I).
Approfondimento sui temi del festival.
Con Gregorio De Felice, Chief Economist Intesa Sanpaolo; Orietta Moscatelli, caporedattore politica internazionale di Askanews, collabora con Limes e la Scuola di geopolitica di Limes. Si occupa di Russia ed Europa dell’Est; Federico Petroni. Introduce e modera Alfonso Desiderio, giornalista Gedi Visual – Limes.
ore 16 > Forecasting. Come si predice il futuro.
Il più autorevole geopolitico americano spiega come la previsione sia scienza non esatta ma necessaria per capire strategie e tattiche delle potenze. A partire dalle connessioni fra economia, politica e strumento militare. E dalla tesi per cui l’universo geopolitico è fondato su forze prevedibili che si muovono per cicli. Lucio Caracciolo conversa con George Friedman, analista geopolitico, fondatore e amministratore delegato di Geopolitical Futures.
ore 18 > La Grande Incognita. La potenza che non vediamo, ma sarà
Nel corso dei secoli diversi attori geopolitici hanno occupato i piani alti della gerarchia mondiale, salvo poi declinare o scomparire per lasciare il posto a nuovi primattori. Alcuni dei quali affatto imprevisti. Un esercizio a più voci per tentare di scoprire quale potrebbe essere nel 2051 la grande potenza a sorpresa.
Con Virgilio Ilari, storico, presidente della Società italiana di storia militare; Jacob L. Shapiro, analista geopolitico. Introduce e modera Dario Fabbri.
ore 21 > Predire nei sistemi complessi.
Lectio magistralis del professore Giorgio Parisi, fisico e accademico, premio Nobel per la fisica 2021. Introduce Lucio Caracciolo