Gli stralci

Delitto Nada Cella, continua la caccia alla super teste: la polizia diffonde nuovi audio

La polizia ha inviato ulteriori stralci della telefonata ricevuta a casa Soracco: "Eravamo in 5 - dice la donna - non so perché stanno tutte zitte"

Genova. Altri stralci della telefonata, durata 7 minuti che Marisa Bacchioni, madre di Marco Soracco, ha ricevuto il 9 agosto 1996 da un’interlocutrice mai identificata che avrebbe detto di aver visto Anna Lucia Cecere quella mattina “tutta sporca” mettere cose alla rinfusa nel motorino non lontano da via Marsala, sono stati diffusi questo pomeriggio dalla squadra mobile di Genova per tentare di risalire alla donna.

Non solo: come si capisce dalla telefonata: ci sarebbero altre persone, altre amiche che avrebbero assistito alla stessa scena ma nessuna fino ad ora si è fatta avanti.

“Si la conoscono signora – dice la donna in questo stralcio – È che stanno tutte zitte. Le altre stanno tutte zitte ma eravamo diverse. Io non faccio nomi ma eravamo diverse, io non so perché le altre non parlano. Eravamo in cinque”.

La madre del commercialista dice di non aver mai saputo chi fosse la donna: sia lei sia il figlio fra l’altro sono al momento indagati proprio per false dichiarazioni ai pm.

“Ma pensa un po’ – continua la donna – che il sospetto mi è venuto al pomeriggio quando l’ho saputo … ho detto Madonna questa stamattina… poi abbiamo parlato con qualche ragazza tra noi e abbiamo detto ce l’ha l’ardire, perché quando dice ‘ti spacco la testa in due'”.

Più informazioni
leggi anche
nada cella
Chi è?
Delitto Nada Cella, la polizia diffonde un audio di 25 anni fa per trovare il possibile testimone chiave
nada cella
Indizio?
Omicidio Nada Cella, possibile svolta nelle indagini: trovato del sangue sullo scooter della Cecere
Omicidio Nada Cella, via Marsala
Indagini
Omicidio Nada Cella, la superteste senza nome vicina ad ambienti religiosi?

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.