Genova. Tutti i tasselli stanno andando al loro posto. Il Governo conferma le risorse per completare il trasferimento dell’ex facoltà di ingegneria agli Erzelli e nel frattempo si delinea il quadro del maxi progetto per costruire sulla collina più discussa del Ponente genovese il primo Irccs (istituto di ricerca e cura a carattere scientifico) a vocazione tecnologica in Italia. “Tutte le pedine sono sulla scacchiera”, annuncia il presidente Giovanni Toti dopo la visita della ministra dell’Università Maria Cristina Messa che ha garantito alcuni capisaldi dell’operazione.
La prima buona notizia – ma in realtà si tratta di una conferma – è che nella prossima finanziaria sarà proposto un emendamento per sbloccare i 145 milioni necessari a completare la costruzione della nuova sede della scuola politecnica dell’Università di Genova, inclusi laboratori, uffici e aule. In questo modo la dotazione salirà a 285 milioni. L’intenzione del rettore Federico Delfino sarebbe quella di avviare le gare e quindi i lavori in un lotto unico per terminare nel 2025.
“È un bellissimo progetto, sia per l’università che ha modo di costruire infrastrutture di cui gli ingegneri hanno bisogno, ma soprattutto perché diventa un punto d’incontro tra l’università, l’Iit, il Cnr e le imprese, quel modello di scambio continuo e quotidiano – ha commentato la ministra Messa a margine della visita al Salone Orientamenti -. Per quanto riguarda i finanziamenti si pensa di riuscire a mettere in finanziaria una programmazione anche su questo”.

Il progetto Irccs infatti è molto più ampio e coinvolge, oltre a Iit e Cnr, la sanità regionale e alcune delle maggiori aziende nel settore tecnologico con sede a Genova, tra cui Leonardo. Anzitutto il nuovo ospedale del Ponente che, come ha ribadito più volte Toti, sarà a gestione pubblica a prescindere dal modello scelto per la realizzazione: 90 milioni arriveranno dalle risorse per l’edilizia sanitaria ex articolo 20 della finanziaria del 1998 e da finanziamenti in partenariato pubblico-privato, 245 milioni (auspicati) dai bandi per la ricerca all’interno del Pnrr. Altri 100 milioni per l’operazione nel suo complesso dovrebbero arrivare poi da altri bandi nel recovery plan e da imprese private nel settore medico.
“Ieri in Regione – ha aggiunto Toti – si è riunito il comitato scientifico, con Iit, ovviamente l’ospedale policlinico San Martino e tutte le componenti del centro di competenza sulle tecnologie, con le grandi aziende del territorio, per cominciare a imbastire un progetto scientifico e culturale attorno a questa operazione bandiera. Ritengo che ormai tutte le pedine siano sulla scacchiera, adesso si tratta di cominciare a giocare e allineare tutti i pezzi”.