Italia. La quarta ondata di Covid assume pian piano le sembianze del Grinch e, stando al parere degli esperti, ora rischia seriamente di minare la normalità del prossimo Natale.
Pacchi da scartare in compagnia sotto l’albero e cenoni in famiglia sono attesi da tutti, dopo il Natale “a distanza” dello scorso anno, ma mentre terapie intensive e ricoveri ordinari per ora risultano ancora lontani dalle soglie di allarme, la diffusione del virus è in aumento. E il mondo politico corre ai ripari su input della scienza.
Tra le ipotesi, si fanno largo l’accelerata decisa sulle terze dosi per tutti e la riduzione del Green Pass, attualmente sui 12 mesi: qualcuno richiede addirittura che i tempi vengano dimezzati (validità a 6 mesi), ma l’ipotesi che si sta facendo sempre più concreta è quella di una riduzione a 9 mesi, legandolo a doppio mandato al vaccino ed escludendo i tamponi.
Se da una parte, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha ammesso la sua “preoccupazione per l’andamento del virus”, rimarcando però “l’intenzione di lasciare aperto il Paese”, dall’altra sono state più rassicuranti le parole del sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri che ha parlato schiettamente di “Natale libero quest’anno”.
“In Italia stanno crescendo i contagi ed è necessario alzare il livelli di attenzione, – ha dichiarato il ministro della Salute, Roberto Speranza, nel corso della trasmissione ‘Che tempo che fa’ di Rai 3. – La scelta dell’Italia in questo momento è quella di accelerare sui richiami al vaccino anti Covid-19. Tutto dipende dai nostri comportamenti e dalla campagna di vaccinazione, ma la situazione delle prossime settimane appare insidiosa”.
Un allarme rimarcato con forza dal mondo della scienza dove c’è chi, come Walter Ricciardi, consulente del Ministero della Salute, chiede il “pugno duro” con “richiesta di annullare il Green Pass a chi è in netto ritardo o rifiuta la terza dose”.
Il cenone di Natale dovrebbe svolgersi “tra tutti vaccinati” secondo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’ospedale Galeazzi di Milano, che ha poi definito il tampone rapido uno strumento “utile ma non sicuro perché fornisce solo un’istantanea, mentre ci si può positivizzare appena dopo 2 minuti”.
Netta anche, tra le altre, la posizione di Andrea Crisanti, docente di microbiologia all’Universitа di Padova, secondo cui “la terza dose spetterà a tutti per garantire una protezione solida, mentre il Green Pass, “andrebbe legato ai vaccini e non più ai tamponi, con una riduzione di validità a 6 mesi e non 12”.
Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive del San Martino suggerisce, invece, in vista del Natale: “Vaccino a tutti, anche ai bambini dai 5 anni in su. Terza dose per gli over60. E una sorta di super Green Pass che si ottiene solo con il vaccino per quelle attività di non primaria importanza, come ristoranti, cinema o stadi. Non è assolutamente pensabile un altro Natale in lockdown. Perciè non vorrei iniziare a sentir discutere già da ora di negozi chiusi o cose simili. Non se ne parla”.