Genova. Matteo Bassetti lo ha detto e ripetuto: “L’Italia è diventata un enorme tamponificio” e secondo il virologo, direttore della clinica di Malattie infettive del San Martino, “è venuto il momento di dare una stretta al green pass, togliendo la possibilità dei tamponi per accedere a ristoranti, bar, teatri, cinema, stadi e attività sportive e ricreative“.
Non solo, secondo Bassetti l’utilizzo dei tamponi per avere il green pass andrebbe addirittura limitato sui luoghi di lavoro, con alcuni distinguo: “Limitando il certificato ai mestieri a contatto col pubblico per i quali andrebbe introdotto l’obbligo vaccinale”.
Una linea più dura, quella suggerita dal medico, rispetto alla strategia del governo e della Regione Liguria, almeno al momento. Anche se – con l’aumento dei contagi segnato negli ultimi giorni a livello nazionale – la tentazione del “modello austriaco” inizia a farsi spazio anche all’interno della struttura commissariale per l’emergenza Covid.
E’ stato Guido Rasi, consulente del commissario Figliuolo, a non escludere che, un po’ come sta accadendo nel Paese con il quale l’Italia confina a nord est, si possano tornare ad applicare restrizioni anti-covid (un lockdown parziale, in sostanza) solo per chi non si sia ancora vaccinato.
“I contagi colpiscono la stragrande maggioranza dei non vaccinati, vanno adottate altre restrizioni. Queste persone non possono danneggiare l’economia e penalizzare gli italiani immunizzati”, ha affemato Rasi.
La regola 3G. In Austria il governo ha aggiunto due livelli di allerta, basati sull’occupazione delle terapie intensive. Alla fase più alta scattano le restrizioni per i non immunizzati. Dal 1 novembre è applicata la cosiddetta regola 3G per accedere al posto di lavoro, una sorta di Green Pass: geimpft (vaccinati), genesen (guariti da sei mesi) o getestet (testati). Aumentano i casi anche in Germania, Russia e nei Paesi dell’Est Europa
Non solo l’Austria. Anche il Regno Unito si starebbe preparando a una nuova stretta contro il Covid in vista dell’inverno e non esclude neanche l’ipotesi di varare l’obbligo di pass vaccinale. Quello che in Uk è stato definito “piano B”, dopo la fine delle restrizioni in luglio e la recente impennata di contagi e decessi.