Genova. In Liguria l’incidenza media giornaliera dei nuovi casi di coronavirus tra i non vaccinati è di 3,68 casi ogni 10mila abitanti, quasi cinque volte superiore a quella registrata tra i vaccinati che è pari a 0,78 casi ogni 10mila abitanti. È quanto emerge dai dati Alisa presentati oggi durante il punto stampa sulla situazione della pandemia in una regione che al momento non rischia la zona gialla come ha ulteriormente ribadito il presidente Giovanni Toti coi dati dell’ultimo monitoraggio ministeriale alla mano.
“L’efficacia del vaccino nella prevenzione dell’infezione, che è paragonabile a quella riportata dalla letteratura, nella nostra regione è il 79% e per quanto riguarda l’ospedalizzazione è di poco superiore al 90% – commenta il direttore generale di Alisa, Filippo Ansaldi -. Questo dimostra una grande efficacia della vaccinazione. Coloro che non si sono ancora vaccinati devono farlo e coloro che lo hanno già fatto vadano incontro con serenità e moderato entusiasmo alla terza dose”.

“Non si deve essere catastrofistici e nemmeno allarmistici – ha aggiunto Toti -. Ho sentito parlare di zona gialla e incrementi strabilianti. Il quadro internazionale è ovviamente preoccupante e non ci può lasciare indifferenti. Per quanto riguarda la Liguria, la zona gialla non è un tema del momento, siamo molto sotto le soglie di allarme. Non esiste preoccupazione su nessuna delle singole province, La Spezia era un po’ più avanti ma ora si è stabilizzata”.
I dati dell’ultimo report evidenziano un indice Rt in salita (1,23 il valore medio per quanto riguarda i sintomatici) ma percentuali di occupazione di posti letto non preoccupanti: 5% in terapia intensiva (soglia critica 10%), 6% in area medica (soglia critica 15%). Nel complesso la Liguria viene valutata a rischio moderato e dunque rimane in zona bianca. L’incidenza media è di 115 casi ogni 100mila abitanti in Liguria, con La Spezia che raggiunge i 152 casi e Genova che mantiene il valore più basso insieme a Savona con 98 casi.
“Quest’estate – ha spiegato Ansaldi – avevamo un‘elevata circolazione del virus tra gli adolescenti, ora invece la vediamo soprattutto nella fascia dei bambini tra 6 e 12 anni che vanno a scuola e non sono vaccinati. Sono loro a determinare un aumento molto significativo incidenza: ogni giorno si registrano 4 nuovi casi ogni 10mila abitanti, le altre fasce sono intorno a 1″.

“La pressione dei malati Covid sulle strutture ospedaliere – ha proseguito Ansaldi – è di 14 volte inferiore rispetto al 2020 sulla media intensità e 12 volte inferiore sulle terapie intensive, questo perché il vaccino è efficace nel prevenire le ospedalizzazioni”. Dal 1° novembre si è registrato un aumento dell’incidenza del 136% mentre i posti letto occupati sono aumentati solo del 30% in media intensità e del 33% in terapia intensiva.
A confermare che negli ospedali la situazione è tranquilla è Matteo Bassetti, primario di malattie infettive al San Martino e direttore del corrispondente dipartimento di Alisa: “Abbiamo un decimo dei posti letto occupati, numerosi spossi liberi e la possibilità di dilatare il reparto. C’è un elevato turnover, quindi il bilancio settimanale si chiude in pareggio. La degenza media dei malati oggi è decisamente minore. I soggetti vaccinati con due dosi sono circa il 25%, soprattutto persone molto anziane, ma il vaccino offre comunque una copertura per la forma più grave”.