Roma. Centrodestra ligure unito contro la sentenza del Consiglio di Stato che ferma la proroga al 2033 delle concessioni balneari stabilendo che le nuove gare dovranno partire dal 2024.
“Accanirsi contro balneari e ambulanti in questo momento storico è un grave errore – dichiarano i deputati di Forza Italia Roberto Cassinelli e Roberto Bagnasco -. Ora che stiamo lentamente uscendo dalla pandemia la sentenza del Consiglio di Stato taglia le gambe a imprese – spesso a conduzione familiare, che vedono azzerati gli investimenti di una vita. Serve una volta per tutte un’assunzione di responsabilità da parte del governo affinché il problema venga gestito con modalità e tempi ragionevoli e faccia capire all’Europa che non è accettabile un accanimento nei confronti di aziende, famiglie e lavoratori italiani”.
“Quanto deciso ieri dal Consiglio di Stato rischia di distruggere un tessuto di Pmi dalla forte tradizione storica, spesso a conduzione familiare, che quest’estate e la prossima non farà più alcun investimento a causa dell’incertezza che si è creata. I balneari sono vittime di tutto ciò, ma chi ne esce con disonore sono due generazioni di politicanti che, mentre la Bolkestein veniva scritta a Bruxelles e successivamente applicata, trovando guarda caso solo in Italia il rischio di un’applicazione così nefasta, si sono disinteressati di salvaguardare un comparto strategico per il turismo nazionale”, commenta Marco Campomenosi, capodelegazione della Lega al Parlamento Europeo.
“Solo grazie all’intervento legislativo della Lega e dell’allora ministro Centinaio, nel 2018 si è rotto un immobilismo istituzionale che durava da troppo tempo. L’assurda sentenza di ieri è anche la conferma che in Italia è in corso un conflitto tra diversi poteri, e assieme all’offensiva dei giorni scorsi nei confronti degli operatori balneari da parte di alcuni potenti media fa riflettere su quanto gli attacchi alle nostre imprese vengano da chi, in Italia, vuole mettere in pericolo impresa e lavoro in un settore, quello turistico, in cui le grandi aziende straniere non sono ancora riuscite a penetrare in profondità. Ora la priorità del Governo deve essere chiarire con la Commissione Europea come chiudere la procedura d’infrazione aperta a Bruxelles, tutelando imprese che già formano un mercato con oltre sessant’anni di storia, tutt’altro che bisognoso di presunte norme a tutela della ‘concorrenza’. La Lega non arretra di un millimetro su questa battaglia, come sulle altre, dove ancora una volta ci scopriamo soli contro un sistema che tutela interessi ben diversi da quelli del nostro Paese”, conclude Campomenosi.
“Sono esaustive le parole di Giorgia Meloni dette ieri: il Consiglio di Stato decide di non considerare una legge del Parlamento e la disapplica nell’assoluto silenzio del Governo – tuona l’ex consigliere regionale Augusto Sartori che oggi presiede il dipartimento della ristorazione e dei locali notturni di Fratelli d’Italia – in questo modo il Parlamento non conta più, ma già il fatto che sul tema delle concessioni il Governo a demandato una decisione che è puramente politica ad un organo tecnico e questo ha tolto il potere al popolo che ormai non è più sovrano, come recita la costituzione, ma che è soggetto al sovrano burocratico”.