Decisione

Carige, respinta la maxi-richiesta danni dei Malacalza: avrebbe pesato per 482 milioni

Non solo. Il tribunale dice no anche alle richieste dei piccoli azionisti e del rappresentante degli azionisti del risparmio

Generica

Genova. Il tribunale civile di Genova ha dichiarato inammissibile domanda di risarcimento di Malacalza sul riassetto Carige del 2019 in cui l’ex primo socio della banca ligure chiedeva 482 milioni di euro di danni.

Non solo. Nell’ambito dello stesso procedimento sono state respinte anche le domande risarcitorie dei piccoli azionisti e del rappresentante comune degli azionisti di risparmio. Tra i ricorrenti anche lo stesso Vittorio Malacalza, patron della famiglia di industriali, come singolo azionista.

L’ex socio di riferimento della “banca dei genovesi” aveva fatto ricorso contro lo stesso istituto ma anche contro il Fondo interbancario italiano e la Cassa Centrale Banca trentina ovvero i protagonisti del riassetto della banca con l’aumento di capitale da 700 milioni varato senza riconoscere il diritto di opzione ai vecchi soci che, quindi, sostenevano di essere stati messi da parte.

“E’ stata così accertata la validità e la piena legittimità della delibera di aumento di capitale e dell’operato degli organi della banca – si legge in una nota di Carige – la pronuncia del tribunale costituisce un importante elemento di chiarezza in vista dei prossimi impegni strategici e gestionali che attendono il gruppo”.

Resta aperta invece la causa da 875 milioni presentata presso la Corte di giustizia del Lussemburgo intentata sempre dai Malacalza contro la Banca Centrale Europea, l’ente che decise il commissariamento nel 2019.

Più informazioni

Per favore, disabilita AdBlock per continuare a leggere.

Genova24 è un quotidiano online gratuito che non riceve finanziamenti pubblici: l’unica fonte di sostegno del nostro lavoro è rappresentata dalle inserzioni pubblicitarie, che ci permettono di esistere e di coprire i costi di gestione e del personale.
Per visualizzare i nostri contenuti, scritti e prodotti da giornalisti a tempo pieno, non chiediamo e non chiederemo mai un pagamento: in cambio, però, vi preghiamo di accettare la presenza dei banner, per consentire a Genova24 di restare un giornale gratuito.