Genova. “Se ce ne sarà bisogno riutilizzeremo le aree della Fiera, ma la sala Chiamata del porto, al momento, per la programmazione che abbiamo, è più che sufficiente”. Così il presidente ligure Giovanni Toti non esclude l’ipotesi di un ritorno dell’hub vaccinale al padiglione Jean Nouvel che ad agosto era stato sgomberato per l’allestimento del Salone Nautico. Una mossa che potrebbe rivelarsi necessaria in vista del piano del Governo per la somministrazione della terza dose a tutta la popolazione, che prevede proprio la riapertura di numerosi centri vaccinali chiusi in Italia dopo il calo del ritmo delle somministrazioni.
Al momento la Asl 3 ha rinnovato fino al 31 dicembre di quest’anno l’accordo con la Culmv per la sala Chiamata del porto. “Non abbiamo una data di scadenza, avendo più volte la Compagnia unica ribadito che non ci sono difficoltà a continuare ad ospitare quel centro”, ha commentato oggi Toti. Nel frattempo sono andate a vuoto ben due manifestazioni di interesse rivolte a privati per trovare un edificio in grado di ospitare un centro polivalente per i prossimi sei anni.
“L’hub di San Benigno e l’hub del Teatro della Gioventù al momento soddisfano più che a sufficienza i bisogni di vaccinazione della nostra città, collegati alla rete delle farmacie, dei medici famiglia e dei distretti sociosanitari – conferma il governatore -. Crediamo di avere un dispiegamento di forze più che sufficiente per la terza dose, che auspico che il governo sblocchi al più presto anche per le categorie sotto i 60 anni”.
Dunque il bis sulle aree della Fiera non appare all’ordine del giorno. Da parte dei vertici del Porto Antico non arrivano conferme ma nemmeno smentite, segno che l’ipotesi non è poi così remota. Sull’ipotesi di proseguire nella sala dei camalli anche oltre dicembre il direttore della Asl 3 Luigi Carlo Bottaro non si era sbilanciato: “Adesso non voglio chiedere questo alla compagnia perché sono stati già molto cortesi. Per adesso ci focalizziamo su Natale. Poi di qui a lì vedremo di trovare la soluzione per il futuro”.
La Asl 3 cercava un immobile tra i 1.500 e 2.000 metri quadrati in una zona centrale della città (s’intende in realtà una vasta area compresa tra il Bisagno, il Polcevera e i caselli autostradali di Genova Est e Genova Aeroporto) da adibire a “centro di prevenzione multifunzionale“. L’unica offerta plausibile tra quelle arrivate dai privati, secondo indiscrezioni, riguardava le Torri Faro a San Benigno, ma l’area non avrebbe rispettato i requisiti richiesti.