Genova. “La scelta del super green pass andava fatta due-tre settimane fa per vederne i frutti, ora è anche tardi. Se verrà deciso ora i frutti li vedremo a gennaio“. Lo ha detto all’Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore della clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova.
“Il super green pass, rilasciato solo a chi è vaccinato o ha fatto la malattia, potrebbe essere la soluzione per portare un numero maggiore di persona a vaccinarsi – ha detto Bassetti parlando delle ipotesi al vaglio del Governo -. Se si limitassero le attività che conosciamo solo a chi è vaccinato o guarito, senza la comodità del tampone ad un prezzo bassa chi sceglie quest’ultima possibilità, perché non vuole vaccinarsi, magari cambierebbe idea. Continuo a sentire parlare di 7 milioni di italiani non vaccinati ma non è cosi, sono 13,5 milioni perché vanno messi anche gli under 12 che spero tra poco si potranno vaccinare”.
Sul lockdown solo i non vaccinati, “i benefici sono limitati”, avverte Bassetti e spiega: “Ciò che ha aiutato enormemente sono le vaccinazioni e su questo non c’è nessun dubbio, il lockdown non risolve i problemi anzi i dati della Svezia sono impressionati non hanno mai fatto lockdown e vaccinato il 70% della popolazione, le cose vanno meglio. Occorre valutare le misure attentamente, magari suggerisce – optare per l’obbligo delle mascherine Ffp2 per alcune categorie”.
Per quanto riguarda la terza dose, secondo Bassetti “i calciatori dovrebbero avere una corsia preferenziale per la prima dose, e possono essere vaccinati con la terza dose anche per dare un messaggio di comunicazione importante”. Sulla scelta del Bayern Monaco di tagliare lo stipendio ai calciatori no-vax? “Giusto, resto dell’idea che il super green pass sia la strada giusta, se non sei vaccinato allo stadio non puoi andare”.
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