Genova. Potrebbe arrivare a fine novembre una prima risposta concreta al taglio delle liste d’attesa per la riabilitazione dei bambini disabili genovesi i cui genitori avevano protestato in piazza De Ferrari. Secondo quanto emerso dalla commissione Sanità di lunedì scorso, come riporta l’agenzia Dire, la Regione sarebbe pronta a un primo cospicuo investimento di 7 milioni, che potrebbe ridurre di un terzo l’elenco delle 1.200 famiglie in attesa delle prestazioni previste dai livelli essenziali di assistenza, prendendo in carico in poco tempo circa 400 bambini.
Venerdì 26 novembre è previsto un tavolo tecnico in Alisa, l’azienda ligure sanitaria, a cui parteciperanno anche il Corerh (Coordinamento regionale enti riabilitazione handicap), la Consulta regionale per la tutela dei diritti della persona disabile e Marco Macrì, il genitore che ha fatto emergere il problema, organizzando la protesta di tante famiglie nelle ultime settimane.
Dei 7 milioni che potrebbero essere investiti, oltre 5 deriverebbero dal credito che il Corerh vanta nei confronti della Regione come rimborso disposto dal Tar sula regressione sanitaria e che lo stesso ente si è detto disposto a lasciare nella casse di piazza De Ferrari, a patto che l’amministrazione li investa proprio sul capitolo disabilità.
Un altro milione e mezzo dovrebbe arrivare dal piano Restart, con cui la Regione sta cercando di recuperare le liste di attesa nelle principali prestazioni sanitarie, allungatesi anche a causa della pandemia e della quasi esclusiva attività degli ospedali nel trattamento di pazienti covid, oltre alle emergenze-urgenze. Inoltre, Asl 3 ha assicurato di velocizzare le procedure per le visite per il riconoscimento della 104, dopo che una mamma ha denunciato di aver ricevuto appuntamento a sette mesi di distanza, a fronte dei 30 giorni previsti dalla legge.
Resterebbe ancora un po’ sfornito il capitolo dedicato all’autismo, su cui ci sarebbero 300mila euro che consentono l’assistenza solamente di una cinquantina di persone. “È necessario che Alisa metta mano alle regole che stanno ingessando il sistema – sottolinea Macrì all’agenzia Dire – e faccia in modo che, nei primi mesi del 2022, le liste di attesa possano ridursi di circa quattrocento bambini. Mi ha un po’ disgustato vedere che la Regione investa 210.000 euro per sponsorizzare le squadre di calcio di Serie A: questi soldi potevano, ad esempio, essere utilizzati per i bambini autistici. Se ci aggiungiamo che Toti lunedì non è venuto in commissione, tutto questo mi lascia pensare che non abbia interesse a discutere con i cittadini dei problemi della disabilità”.
Concetti ripresi anche dal capogruppo di Linea condivisa in Consiglio regionale, Gianni Pastorino: “Ci chiediamo se questi 210.000 euro che finiranno sulle maglie di Genoa, Sampdoria e Spezia abbiano un senso perché la promozione della capacità di governo la si deve ritrovare anche nella risoluzione di problemi prioritari e quello della sanità e della presa in cura di 1.200 bambini disabili è assolutamente di primaria importanza. Se il presidente Toti vuole dimostrare che la pandemia non ha messo in ginocchio il nostro sistema sanitario, investa tutte le risorse necessarie per darne prova: sarebbe questa la miglior promozione possibile”.
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