Protesta

Amt, presidio in via Bobbio contro green pass obbligatorio e aggressioni al personale

Piccardo (Ugl): "Era meglio fare il tampone in azienda come avevamo proposto, l'accordo fa acqua da tutte le parti"

Generico novembre 2021

Genova. Presidio questa mattina davanti alla direzione Amt di via Bobbio da parte dell’Ugl e dei sindacati di base dell’Amt. Una manifestazione che prende di mira anzitutto il green pass ma non solo.

“Come organizzazione dobbiamo tutelare i lavoratori, ci sono persone a cui è stato sconsigliato il vaccino a seguito di patologie non riconosciute per esenzione. Per i nostri colleghi è richiesto il lasciapassare verde, ma non ai passeggeri e questo è assurdo e una grandissima mancanza di rispetto per una categoria che è stata in prima linea quando la maggior parte delle persone era a casa per il lockdown”, attacca Roberto Piccardo dell’Ugl.

“A nostro avviso – prosegue il sindacalista – per non discriminare nessuno era opportuno attuare la nostra idea e fare i tamponi in azienda ad un prezzo di 2,55 euro, in questo modo i colleghi non avrebbero perso giornate di lavoro e agevolmente si sarebbero tamponati prima di prendere servizio. La spesa delle infermiere sarebbe stata contenuta rispetto a quanto speso per i bus privati noleggiati per mancanza di personale a casa perché non trova sul territorio le disponibilità promesse da un accordo che fa acqua da tutte le parti. Due farmacie hanno immediatamente rigettato la convenzione, poi c’è la questione prezzi, dagli 8 ai 15 euro, non c’è alcun criterio, noi avevamo previsto queste difficoltà e per questo motivo non abbiamo a suo tempo firmato l’accordo”.

Ma non solo green pass. “Il secondo punto per cui siamo qui è dire basta alle aggressioni al personale. Alla cronaca ne arrivano solo una piccola parte, e ultimamente sono aumentate perché il conducente fa presente ai passeggeri senza mascherina che è fuori legge. Abbiamo chiesto da tempo di cambiare il capitolato di acquisto bus usato per le gare, va inserito il posto guida completamente chiuso. Inoltre, secondo Ugl è necessario introdurre le bodycam su base volontaria per il personale, la nostra priorità è la sicurezza, ma sembriamo preoccupati solo noi. È il momento di agire non possiamo aspettare che ci scappi il morto per muoverci. Proprio per questo abbiamo chiesto una serie di incontri”, conclude Piccardo.

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