Memoria

Alluvione 2011, Toti: “Importante commemorare ma di più è lavorare perché non riaccada”

"La foce del Bisagno non è più zona rossa, da oltre un anno lo scolmatore del Fereggiano è funzionante, andiamo avanti"

Commemorazione delle vittime dell'alluvione del Fereggiano 4 novembre 2011 - 4 novembre 2020

Genova. “Il 4 novembre 2011 rappresenta una data tragica, che rimane scolpita nella memoria dei liguri e dei genovesi. A distanza di 10 anni domani ricorderemo le vittime di quella alluvione, travolte dalla furia del torrente Fereggiano, che esondò assieme al Bisagno. Commemorare è giusto e importante per non dimenticare mai quello che è successo, ma il miglior modo di rendere onore alla loro memoria è far sì che quanto accaduto non riaccada mai più: per questo abbiamo lavorato e continuiamo a lavorare per ridurre il rischio idraulico e rendere Genova, e tutta la Liguria, più sicure”.

Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e l’assessore alla Protezione civile e alla Difesa del suolo Giacomo Giampedrone in occasione del decennale dell’alluvione e delle morti del 4 novembre 2011 a Genova.

Domani il presidente Toti, assieme all’assessore alla Scuola Ilaria Cavo, parteciperà alle commemorazioni in programma all’Istituto comprensivo Marassi in piazza Galileo Ferraris 4 e di fronte alla targa in memoria posta all’incrocio tra Corso Sardegna e Corso De Stefanis.

“Da questo ottobre – spiegano Toti e Giampedrone- la foce del Bisagno è passata da zona rossa a zona gialla dal punto di vista della pericolosità idraulica. Un risultato di grande importanza, conseguenza diretta della conclusione dei lavori di copertura del torrente, conclusi a maggio scorso, che hanno portato da 450 a 850 metri cubi al secondo la portata, con un ulteriore metro di franco idraulico, ossia di spazio libero tra il pelo dell’acqua e la trave che sorregge la strada. In casi di precipitazioni eccezionali, con il livello dell’acqua a sfioro, la portata massima con l’adeguamento è di circa 1000 metri cubi al secondo. Si tratta – aggiungono – dell’intervento più rilevante e significativo sul fronte della riduzione del rischio per la città di Genova, ed è concluso e funzionante. La consapevolezza dell’importanza di quest’opera ha fatto sì che dai primi giorni avessimo preso in carico questo cantiere, riuscendo a portare a termine il secondo lotto, che attendeva da anni di essere finito, e ad avviare e chiudere il terzo e conclusivo lotto, il tutto in meno di 6 anni. Un risultato di cui siamo particolarmente orgogliosi, anche perchè l’avvio del primo lotto risaliva a più di quindici anni fa”.

“Già da più di un anno inoltre è concluso e funzionante lo Scolmatore del Fereggiano, che convoglia in mare la acque di questo torrente, principale affluente del Bisagno – precisano Toti e Giampedrone – Infine è in corso di realizzazione lo scolmatore del Bisagno, un’altra grande opera che garantirà ulteriori 450 metri cubi di portata d’acqua al secondo: sommando a questi quelli garantiti dalla copertura del Bisagno si raggiungerà un totale di 1300 metri cubi di portata al secondo, una quantità d’acqua che, secondo i modelli statistici, può verificarsi mediamente una volta ogni 200 anni”.

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