Genova. Applausi caldi e convinti alla prima della “Tragica storia del dottor Faust” alla sala Agorà (La Claque) del Teatro della Tosse.
Non poteva essere altrimenti: un’ora di spettacolo scivolato via tra risate e riflessioni, complice anche la bella alchimia che si è creata sul palco tra gli unici due attori in scena: Francesca Mazza (Faust) ed Edoardo Sorgente (Mefistofele, ma anche il servo Wagner, l’angelo buono e l’angelo cattivo, Valdes e Cornelius).
La riscrittura che Giovanni Ortoleva fa del testo di Cristopher Marlowe (che risale alla fine del 1500) è sin troppo perfetta per i nostri tempi. Rispetto all’originale non ci sono riferimenti a imperatori, mercanti, nobiluomini e nobildonne, ma a conti offshore, social network, migranti morti in mare, politica: una lettura tragicamente attuale (messa in modo tale da far ridere il pubblico) del mondo di oggi. Basta poco per avere successo e basta sparire per un po’ per tornare, ripuliti, sulla cresta dell’onda.
Il personaggio di Faust e la sua decisione di vendere l’anima al diavolo per brama di piacere, viaggio e conoscenza, si adatta a tutte le epoche e Francesca Mazza lo interpreta alla grande dandogli sfumature meno assolute rispetto all’immaginario collettivo. Ortoleva spinge sul dubbio che lo assale durante la firma del contratto col sangue e il finale, quando arriva il momento di saldare il conto, è disturbante e serio quanto basta.
La messa in scena è ispirata a un teatro dei burattini. Il testo è spesso in rima e i due attori si muovono di conseguenza finché restano confinati dietro al castelletto. Menzione speciale per il lavoro fatto con la collaborazione di Anna Manella sui movimenti: Francesca Mazza, in particolare, recita più di mezzo spettacolo con le braccia rigide e protese in avanti.
Edoardo Sorgente riesce a caratterizzare bene tutti i personaggi a cui dà voce ed è un Mefistofele disincantato, avendone viste tante, troppe.
Lo spettacolo resta in scena sino al 14 novembre, con inizio alle 20:30, domenica alle 18:30, lunedì riposo. Biglietti a 18 euro, studenti universitari 10 euro.