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25 novembre, a Genova il freddo e la pioggia non spengono la giornata contro la violenza sulle donne

E il consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno all'unanimità che stabilisce che si possono usare i beni confiscati alla mafia per creare spazi sicuri per le donne che escono da rifugi e case accoglienza

Generico novembre 2021

Genova. Un 25 novembre di freddo gelido e con pioggia battente non ha impedito alle numerose associazioni antiviolenza e alle autorità cittadine di organizzare e partecipare a eventi per ribadire un secco no alle violenze sulle donne.

Questa mattina il vicesindaco Massimo Nicolò e l’assessore alle Pari opportunità e relativi diritti Giorgio Viale hanno partecipato all’evento organizzato da Regione Liguria dove è stato portato in piazza De Ferrari l’autobus di Amt con la campagna dedicata. Non solo l’intero mezzo colorato di rosso con il numero di telefono antiviolenza – 1522 -, ma anche un sedile colorato di rosso e materiali informativi all’interno del bus.

«Il 25 novembre dovrebbe essere non un giorno all’anno – dice il vicesindaco Massimo Nicolò -, ma 365 e va ribadito. Il rischio è che questa giornata in difesa delle donne si perda negli altri giorni dell’anno. Il nostro impegno è fare sì che la violenza sulle donne si riduca a zero e quando parliamo di violenza non parliamo solo di quella fisica, ma anche psicologica che spesso è quella più diffusa, subdola e meno evidente che rinchiude di più nelle mura domestiche e per fare questo dobbiamo agire sull’educazione nelle scuole e fin da giovani. Dobbiamo abituare ed educare i nostri giovani al rispetto per le donne, per i generi e per i sessi: questo è un impegno che tutte le istituzioni si devono prendere».

La campagna di Amt – che coinvolge altre province della regione – è stata presentata sabato scorso ed ha trovato il plauso di palazzo Tursi: «Abbiamo aderito in maniera entusiasta a questa campagna e voglio ringraziare Amt – ha detto infatti l’assessore alle Pari opportunità Giorgio Viale -. Ricordo che Amt aveva già avviato campagna di videosorveglianza nei propri mezzi proprio per cercare di colpire chi compie questi atti all’interno dei mezzi pubblici e oggi abbiamo anche una campagna di sensibilizzazione. Ci siamo orientando davvero su una serie di interventi ad ampio spettro sia con la formazione del personale di Amt sia con la sensibilizzazione attraverso la comunicazione sia con strumenti come le telecamere. Personalmente penso che sia assolutamente fondamentale togliere la concentrazione sulla donna come vittima e basta e che così viene isolata: dobbiamo concentrarci su chi è l’autore delle violenze, l’uomo. È fondamentale che ci sia un’azione sull’uomo e che la vittima non venga isolata. Questi sono due aspetti che secondo me devono passare anche a livello culturale. Dobbiamo quindi concentrarci anche su chi commette la violenza per fermarlo con tutti i mezzi, sia legali che psicologici».

“End violence now” è il titolo del convegno organizzato dal Comitato Rotary distretto 2032 insieme a Empowering girls, Rotary club Genova Est, Golfo Paradiso, Genova Lanterna, Genova Ovest, Genova S.Giorgio e con la collaborazione dell’Ordine degli avvocati e dell’Associazione avvocati amministrativi liguri.

Presente l’assessore agli Affari legali e alle Politiche a sostegno della famiglia Lorenza Rosso: «Voglio ricordare che ieri il consiglio comunale ha approvato un ordine del giorno all’unanimità che stabilisce che si possono usare i beni confiscati alla mafia per creare spazi sicuri per le donne che escono da rifugi e case accoglienza. È una cosa importante che sia stato approvato proprio il giorno prima della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Abbiamo spinto tanto per poterlo approvare e mi sembra un segnale importante che tutte le forze politiche abbiano potuto convergere almeno su questo. La violenza contro le donne esiste da sempre e va combattuta all’origine. È un fenomeno e dobbiamo cercare di fare prevenzione, anche nelle scuole. Il comune di Genova si è ripromesso di fare percorsi nelle scuole partendo già dalle elementari parlando di questi temi e del rapporto tra bambini e bambine e poi tra uomini e donne, perché riteniamo che la prevenzione sia il modo migliore per cercare di cambiare rotta».

In galleria Mazzini, invece, la mostra “Ghost ladies – 40 scatti per denunciare 81 femminicidi commessi durante il lockdown”, di Corrado Rossi e presentata da Wall of dolls. La mostra, ospitata dal Civ Sestiere Carlo Felice, vuole «denunciare gli 81 femminicidi commessi durante il lockdown. Un progetto fotografico interrotto a metà come la vita di chi ritrae. Corrado Rossi si ispira, ribaltandolo al più noto progetto “Vita Nova del maestro Franco Fontana, e ci regala immagini di forte impatto emotivo, che colgono la bruttura della morte nel pieno della vita. Una mostra che fa riflettere e soprattutto muove le coscienze». Sarà visitabile fino alle 19 di domani

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