Genova. Usb Pensionati Liguria aderisce ed invita tutti a partecipare al presidio di martedì 26 ottobre in piazza De Ferrari davanti alla Regione Liguria.
Usb Pensionati della Liguria” è a fianco delle famiglie e dei bambini disabili che a causa dei tagli alla sanità pubblica si trovano abbandonati a sé stessi e senza l’assistenza prevista dalla legge – si legge in una nota -. La pandemia ha aggravato la situazione della sanità ligure. A pagarne il prezzo più alto sono tutti i cittadini con patologie che necessitano di cure, interventi, diagnosi”.
“Molti cittadini non riescono nemmeno ad avere risposte certe sulle loro malattie. Spesso non si riesce nemmeno a farsi mettere in lista d’attesa. Occorre un progetto straordinario per recuperare gli enormi ritardi accumulati in questi due anni di pandemia. Interventi necessari vengono continuamente rimandati aggravando le malattie, ma anche creando forti stati di tensione nelle famiglie che vivono questa situazione”.
“Capiamo benissimo quello che stanno vivendo le famiglie dei bimbi disabili, è lo stesso dramma che stanno vivendo moltissimi anziani nella nostra Regione – prosegue il sindacato -. Un sistema che favorisce la sanità privata, perché spesso ha tempi di attesa brevissimi, che però spesso la non è all’altezza per qualità ed attenzione, soprattutto per patologie complesse e poco profittevoli. Tutto con impegni enormi di risorse pubbliche. E non tutti se la possono permettere trascurando ed aggravando cosi malattie che invece potrebbero essere curate”.
“Il governo Draghi ed il governatore Toti vanno nella stessa direzione. Non ci sono segnali di inversione di tendenza. Indebolire la sanità pubblica per aumentare i profitti di quella privata – conclude Usb – Occorre continuare battersi contro questa idea di Stato sociale. Lo sciopero generale dell’11 ottobreè stato solo il primo momento di lotta. Occorrono investimenti e assunzioni per ridare alla sanità pubblica quel ruolo primario nei confronti della salute dei cittadini che devono avere tutti le stesse possibilità di cura senza ulteriori diseguaglianze”.