Genova. Nascosto tra i palazzi degli anni Cinquanta, in un quartiere dove difficilmente si transita – se non ci si abita – sta sorgendo, a Genova, un nuovo parco. Siamo al Lagaccio, dentro le mura di quei cinque ettari occupati un tempo dalla caserma Gavoglio e dove, finalmente, iniziano a delinearsi i confini di un progetto di rigenerazione innovativo, che punta davvero sul verde e sugli spazi pubblici, per aumentare il livello di resilienza di una valletta da anni a rischio, per il degrado, l’abbandono e le problematiche idrogeologiche.
Il parco che sta sorgendo non è il primo intervento. Da un paio d’anni, ormai, la ex Gavoglio è abitata da associazioni e progetti. Nel 2020 “la Casa nel parco ETS” ha vinto il bando per la gestione la casa di quartiere: laboratori per bambini, teatro, yoga, corsi di giardinaggio, incontri per anziani, volontariato e associazionismo, tutto questo ha luogo nel grande cortile interno alla ex caserma. Ma il parco sarà davvero la marcia in più.
Nei giorni scorsi la rete di associazioni è stata invitata a visitare il cantiere del nuovo parco. “I lavori procedono con un buon ritmo e si possono vedere già prendere forma alcune zone” raccontano.
Il Rain Garden è quasi terminato, e funzionante, manca solo la vegetazione. Il sentiero del bosco che sale a via Napoli è già visibile, così come il piazzale dei campetti sportivi con le gradinate.
Già realizzati anche i gabbioni con le pietre preparati per poi essere posizionati nelle varie aree del progetto. “E’ emozionante poter vedere in tre dimensioni quello che finora era solo una planimetria e non vediamo l’ora di poter camminare su questa grande area, finalmente restituita alla città”, dicono da La Casa nel parco.
Il parco urbano è curato insieme a Ire, agenzia regionale, da Land, uno studio di progettazione milanese dell’architetto Andreas Kipar. L’obbiettivo è migliorare la vulnerabilità idrogeologica della zona – su cui sono comunque stati portati avanti importanti lavori di sistemazione idraulica e messa in sicurezza – restituendola in parte alla natura, una natura “controllata”.
Il parco urbano, che si estenderà per circa un ettaro sui cinque complessivi dell’area, rappresenta uno dei lotti funzionali del programma di valorizzazione dell’ex caserma ed è uno dei punti cardine dell’intera riqualificazione per la sua funzione di “polmone verde” della delegazione e per la sua possibilità di diventare una risorsa per l’intera città grazie ai possibili collegamenti con il sistema dei forti.
“La realizzazione del parco urbano farà da volano per l’intera valorizzazione dell’ex-caserma Gavoglio grazie alla sua forza di attrazione verso possibili investimenti privati sugli edifici storici da riqualificare, per i quali è prevista una quota di spazi di pubblica fruizione”, spiegano dal Comune di Genova.
Il processo che ha portato all’acquisizione a titolo gratuito dell’immobile è cominciato nell’ottobre 2013 per concludersi nel dicembre 2016 attraverso la procedura del federalismo demaniale culturale. Per riqualificare i cinque lotti della ex Caserma saranno necessari circa 80 milioni.
Il progetto del parco, frutto di un percorso partecipato tra Comune di Genova e cittadini, è stato finanziato in parte dalla Comunità Europea, con il progetto Unalab all’interno del bando Horizon 2020, e in larga parte dall’allora governo Renzi, tramite il cosiddetto Patto per Genova. Altri fondi sono stati reperiti, in un secondo momento, dal Comune di Genova.