Genova. “L’autista deve avere il green pass, però i bus di notte a Genova sono strapieni di giovani, alcuni senza nemmeno la mascherina, e nessuno che li possa controllare. Le regole valgono per tutti o per nessuno, questa è l’assurdità”. A denunciarlo è Roberto Piccardo, segretario di Ugl Amt Genova, sindacato che lo scorso 15 ottobre aveva organizzato un presidio con blocco temporaneo di via Bobbio contro l’introduzione del certificato verde sul posto di lavoro.
L’immagine, arrivata da fonti sindacali, mostrerebbe la situazione a bordo della linea N2 Voltri-Nervi lo scorso sabato sera. Come si può vedere quasi tutti tengono la mascherina sotto il mento. La Ugl riferisce anche di alcune aggressioni nella zona di Caricamento a bordo di mezzi nelle stesse condizioni.
“Non si può continuare in un regime di dittatura sanitaria – prosegue Piccardo -. Tanti si sono vaccinati controvoglia per andare a lavorare, ma si sentono presi in giro, questa cosa è insostenibile. Noi continueremo a lottare per difendere i diritti di tutti, di chi si è vaccinato e di chi non si è vaccinato”.
“Abbiamo proposto all’azienda la possibilità di fare il test in azienda grazie a un sistema proposto da una ditta che offrirebbe il referto in due minuti. Sarebbe una misura di buonsenso anche per coloro che, pur vaccinati e col green pass, non si sentono bene al lavoro e nel dubbio possono capire se sono positivi o meno”, prosegue Piccardo.
Al momento i lavoratori di Amt e delle altre partecipate del Comune possono fare il test a prezzo agevolato (6 euro) nelle farmacie comunali, “ma le farmacie sono prese d’assalto e spesso hanno orari incompatibili coi turni di lavoro”, replica il sindacalista. Amt sta stipulando però altre convenzioni, sia con farmacie sia con istituti medici e di analisi, per eseguire il tampone a un prezzo inferiore a 15 euro senza alcun esborso economico.
Intanto continuano le difficoltà sul servizio provinciale, su cui rimarranno corse scoperte anche nei prossimi giorni, mentre sul servizio urbano non si registrano criticità grazie al fatto che i lavoratori totalmente sprovvisti di green pass sono il 5% e l’azienda riesce a far fronte alla carenza con un ricorso agli straordinari assimilabile a quello necessario per potenziare il servizio durante manifestazioni ed eventi.