Chiarimento

Tunnel subportuale, Piciocchi ridimensiona Aspi: “La Sopraelevata non ha problemi strutturali”

Secondo Autostrade va sostituita nel breve-medio termine per "obsolescenza materiale e statica" e "avanzato degrado delle strutture". Ma l'assessore frena: "È assolutamente sicura"

sopraelevata

Genova. “Me lo hanno confermato nuovamente poco fa gli uffici della manutenzione strade: la Sopraelevata è stata controllata tutta dopo il crollo del ponte Morandi e non ha nessun problema strutturale, perciò è assolutamente sicura“. Il chiarimento arriva dall’assessore ai Lavori pubblici Pietro Piciocchi dopo che ieri il Comune ha approvato lo schema di accordo con Autostrade per 1,45 miliardi di investimenti infrastrutturali tra cui ci sono anche 700 milioni per il tunnel subportuale tra San Benigno e via delle Casaccie.

Tunnel che, secondo la scheda tecnica compilata dalla stessa Aspi, sarebbe necessario in quanto “la sostituzione” della strada Aldo Moro “si impone nel breve-medio termine anche per obsolescenza materiale e statica” visto che “le diverse campagne di manutenzione – si legge ancora nel documento – hanno evidenziato un avanzato stato di degrado delle strutture in particolare di quelle metalliche dovuto alle azioni erosive interne delle correnti galvaniche nonché ai fenomeni di condensa che si producono nella trave, il tutto in presenza di atmosfera salmastra”.

“Tutto sta a capire come si interpreta quel documento – insiste Piciocchi -. Oggi la Sopraelevata è un oggetto continuamente monitorato e indagato e per la manutenzione il Comune spende mediamente dai 500mila euro a un milione all’anno. Non ha criticità statiche. Probabilmente Autostrade voleva giustificare la necessità dell’intervento, ma noi lo avremmo sposato a prescindere, non perché la Sopraelevata sia insicura ma perché la riteniamo un’alternativa viabilistica migliore”.

Insomma, la posizione ufficiale di Tursi non contempla la sostituzione a tutti i costi della Sopraelevata, che in ogni caso continuerà a fare il suo lavoro ancora per lunghi anni dato che il cantiere del tunnel sotto il porto aprirebbe solo nel 2025 e l’opera non sarebbe pronta prima del 2029. Vero è, tuttavia, che la struttura ha un “degrado fisiologico“, per usare ancora le parole di Piciocchi, e che la manutenzione è un onere pesante per le casse del Comune, motivo per cui sarebbe comunque conveniente rimpiazzarla con qualcos’altro.

Che ne sarà allora della Sopraelevata, costruita con 73mila tonnellate di calcestruzzo e 15mila di acciaio, inaugurata nel 1965 e diventata nel tempo quasi un simbolo della città? “Bisognerà aprire una discussione se abbatterla o mantenerla come un percorso ciclopedonale“, spiega Piciocchi ribadendo la posizione già espressa dal sindaco Marco Bucci. Non è un caso probabilmente se Webuild e l’Università di Genova avevano messo in piedi un concorso in cui gli studenti universitari avevano il compito di ripensare l’infrastruttura.

Il dibattito è aperto ma è comunque condizionato da due fattori. Anzitutto il tunnel immaginato da Autostrade arriverebbe fino a via delle Casaccie, quindi il tratto di Levante della Sopraelevata fino alla Foce rimarrebbe in piedi, eventualmente riprogettato su due livelli per integrarsi col Waterfront. E poi ovviamente i costi da affrontare per il refitting: quelli non li metterebbe certamente Autostrade e dovrebbe reperirli Tursi da altre fonti di finanziamento.

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