Cosa succede?

Trasporti, rifiuti, uffici pubblici: è incognita sulle defezioni per mancato green pass

A Genova le aziende come Amt e Amiu stimano gli effetti dei mancati certificati ma “si naviga a vista”. Il Comune offre la possibilità di tamponi low cost a tutti i dipendenti diretti e delle partecipate

Generico ottobre 2021

Genova. Ci sono le stime e ci sono le comunicazioni preventive ma, quando mancano poche ore allo scattare dell’obbligatorietà del green pass per lavorare, le aziende partecipate del Comune di Genova – come Amt, Amiu ma anche Aster e Asef, per citarne alcune – navigano a vista.

Una cosa sono infatti i lavoratori che, come previsto dalla legge, hanno iniziato a comunicare di essere senza green pass ma un’altra cosa sono quelli che non hanno il certificato e, non essendo tenuti a dirlo ai propri datori di lavoro, ne faranno ricadere gli effetti sull’operatività aziendale soltanto nel momento in cui sarà loro controllato.

Quindi, di fatto, fino a domattina e ai prossimi giorni non si potrà avere contezza in maniera precisa di cosa succederà. I sindacati hanno stimato una percentuale di dipendenti no vax che si aggira sul 20-25% – in linea con la media nazionale – ma il numero di comunicazioni preventive, ove disponibile, non corrisponde.

Lo stesso grande punto interrogativo è anche per i dipendenti diretti del Comune, dagli uffici alle direzioni. “Non possiamo chiedere, per privacy, se un lavoratore è vaccinato o meno, se ha fatto il covid o meno – sottolinea Giorgio Viale, assessore al Personale del Comune di Genova – quindi non sappiamo davvero cosa aspettarci, ad ogni modo abbiamo cercato di prevenire i problemi offrendo, come noto, la possibilità a tutti i lavoratori della civica amministrazione e a quelli del partecipate, di effettuare tamponi a prezzo calmierato grazie a determinate convenzioni con le farmacie comunali e altre ancora in fase di definzione”.

Sì perché, per quanto riguarda i pacchetti da trattare con le farmacie o i centri diagnostici privati, è difficile al momento stabilire quale sarà l’effettiva esigenza delle aziende e dell’ente pubblico. “Non lo sappiamo, potremmo avere bisogno di 200 tamponi al giorno come di 2000 – continua Viale – e ovviamente i prezzi e le condizioni cambiano, ma contiamo di avere un quadro molto più definito entro la fine della prossima settimana”.

Per quanto riguarda l’azienda di trasporto pubblico Amt, le comunicazioni preventive da parte di dipendenti senza green pass (conducenti, officine, amministrativi e verificatori su un totale di circa 2700 persone) sono 80. Di queste la metà, 40, riguardano gli autisti del trasporto urbano a Genova. Con queste cifre non dovrebbero esserci difficoltà (se non qualche irregolarità) per garantire il servizio nel capoluogo ligure mentre ci saranno circa un 10% di corse cancellate sul servizio provinciale (ex Atp).

Domani alle 10.30 è previsto un presidio di protesta contro il green pass del sindacato Ugl davanti alla sede di via Bobbio, non si tratta di una sigla molto rappresentativa nell’azienda ma anche la portata di questa protesta è difficile da immaginare.

“La situazione è in via di assestamento e solo nella giornata di domani sarà possibile dimensionare più precisamente gli impatti sul servizio, anche in funzione delle assenze non preannunciate. L’azienda fornirà ulteriori informazioni sulle eventuali variazioni di servizio”, comunica Amt.

Sempre sul fronte del trasporto pubblico, non ci saranno invece tagli per quanto riguarda i treni regionali. Questo, almeno, è quanto previsto al momento da Trenitalia.

Per quanto riguarda Amiu, la società di gestione dei rifiuti, non ci sono dati sulle comunicazioni preventive ma la stima dei sindacati relativa ai lavoratori senza green pass parla di un 25%. Una percentuale piuttosto che alta che, in parte, potrebbe essersi ridotta nelle ultime ore con gli appelli al vaccino e le agevolazioni come ad esempio la possibilità di tamponi gratuiti per chi abbia la prima dose.

Ufficiosamente non supera il 20% il numero di non vaccinati in Aster, una delle partecipate a essere state in misura minore toccate dai contagi di coronavirus grazie a una serie di protocolli molto rigidi. Da ieri anche Aster ha raggiunto un accordo con il Comune di Genova per una convenzione per tamponi a prezzo ridotto. Inoltre, con lo spirito di incentivare la campagna di vaccinazione disposta, Aster ha annunciato che provvederà al pagamento dei tamponi per i propri dipendenti che abbiano già ricevuto la prima dose del vaccino ma non siano ancora in possesso del green pass.

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