Genova. Durante le fasi più acute della pandemia sono state sfruttate dal sistema nazionale sanitario per provare a contenere il contagio, di fatto però alimentandolo, e oggi sono a fare i conti con una lenta ripresa nonostante il grande sforzo compiuto per la messa in sicurezza di ospiti e lavoratori. Parliamo delle rsa della Liguria, che dopo il passaggio del Covid stanno faticosamente tornando a respirare, non senza qualche difficoltà e qualche incertezza per il futuro.
“Paghiamo ancora la pessima pubblicità che è stata fatta sulle strutture – sottolinea Vincenzo Palomba, direttore della Casa di riposo Madri Pie di via Galata, e consigliere municipale per Linea Condivisa – strutture che sono state usate per provare a tamponare un’emergenza, quella sanitaria, che ha colto di sorpresa la nostra sanità nonostante le avvisaglie, e che le ha trasformate in luoghi in prima linea per il contenimento del covid. In questi mesi sono stati fatti sforzi incredibili per mettere in sicurezza le rsa, ma stiamo pagando ancora il conto”.
Conto che è fatto principalmente da una difficile ripresa dei nuovi ingressi nelle strutture che si scontra con un maggiore spesa per la gestione delle nuove procedure sanitarie, fatte di tanti accorgimenti quotidiani che richiedono una grande mole di strumenti di protezione personale. Un conto che a oggi ha un bilancio ‘in rosso’, cosa che pone immediatamente in difficoltà l’economia del settore e che rischia di riverberarsi sul comparto occupazionale: “Esiste un problema che rischia di esplodere fragorosamente, ovvero quello degli operatori socio sanitari, gli oss, che rischiano di essere in esebero visto il calo delle presenze nelle strutture”. Un problema che fa il paio con invece la forte richiesta di infermieri e medici, assorbiti dal pubblico in grande quantità in questa fase.
Ma la vita nelle rsa nei fatti è sempre andata avanti, anche nel momento peggiore, con esempi anche virtuosi di gestione dell’emergenza: “Nella nostra rsa Madri Pie siamo riusciti a dribblare la pandemia, avendo zero casi nelle prime due ondate, le peggiori – spiega Palomba – appena abbiamo potuto abbiamo aperto alle visite dei parenti che ora possono tornare ad abbracciare i propri cari in sicurezza anche grazie alla campagna vaccinale“.
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Visite la cui assenza è stata senza dubbio una delle cose peggiori di questa pandemia: “Ha contribuito in negativo in un situazione già difficile per gli ospiti della strutture – conferma Maria Giovanna Vallarino, medico in forza alle Madri Pie – e infatti appena siamo riusciti tra i primi a riaprire ai parenti, con tutte le precauzioni del caso, il miglioramento anche di salute è stato evidente. Il nostro affetto e la nostra professionalità non sono mai mancati, ma nulla può sostituire l’abbraccio dei proprio cari“.
In definitiva oggi, nonostante rimanga alta l’allerta per una possibile quarta ondata, le rsa sono in molti casi luoghi tra i più sicuri soprattutto per gli anziani non più autosufficienti: “Credo di poter dire che si può guardare con fiducia al settore delle case di riposo che per molti ospiti e le loro famiglie si sono rivelate una ancora di salvezza per tamponare e sostenere l’economia di questo settore così strategico per la nostra regione”.