Genova. “Automatizzare i diversi passaggi per entrare dentro il terminal portuali senza dover fare il giro di tutti gli uffici”, con penali da applicare se non si riesce ad accedere entro un’ora.
È questa la richiesta che una delegazione dei camionisti che da tre giorni sono davanti al Terminal Psa, dove hanno fermato i loro mezzi dopo essere rimasti bloccati dallo sciopero dei lavoratori che chiedono il contratto integrativo.
“Il problema è che ogni mal di pancia che si genera nel porto – spiegano al termine dell’incontro – finisce per danneggiare noi, che siamo l’anello più debole. Questa manifestazione è nata in modo spontaneo perché lo sciopero del Psa ha inasprito una cornice che era ormai difficile ed esasperante. Il nostro settore è stato danneggiato dalla situazione delle autostrade, dalla viabilità cittadina, dal congestionamento dei terminal, tutte cose che, oltre ai disagi, portano a spese economiche non più sostenibili”.
Al Prefetto, quindi, gli autotrasportatori hanno chiesto fare da tramite nei confronti di Autorità Portuale e terminalisti. “Abbiamo chiesto un incontro al Prefetto perché a Genova, più che in altre città, siamo in una situazione particolarmente critica – raccontano – manca il rispetto tra chi opera nello stesso settore, camionisti e autotrasportatori, mancano le infrastrutture, manca la sicurezza per gli autisti costretti ad aspettare ore in condizioni igieniche incredibili, senza poter andare in bagno, senza poter tornare a casa a vedere la famiglia”.
Una protesta che rischia di inasprirsi se non si troverà una soluzione adeguata. “Siamo pronti a fare una class action, in questi giorni abbiamo raccolto più 600 firme di autotrasportatori e titolari di aziende su questa richiesta – continuano – ma se non arriviamo a qualcosa potremo anche pensare a un’azione di sciopero”.