Futuro

Super-ospedale agli Erzelli, il progetto accelera: nuovo incontro Toti-Gelmini a Roma

Sarà il primo Ircss di medicina tecnologica e computazionale in Italia: in ballo circa 400 milioni (non solo dal recovery fund)

Generico ottobre 2021

Genova. Prosegue il lavoro per la nascita del primo Irccs (istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) di medicina tecnologica e computazionale, in sinergia con il polo di ricerca e didattica della Scuola Politecnica dell’Università di Genova. È il progetto Erzelli, al centro del colloquio che si è svolto oggi a Roma tra il presidente della Liguria Giovanni Toti, insieme al rettore Federico Delfino e la ministra per gli Affari regionali Mariastella Gelmini.

“È stato un incontro positivo e proficuo – afferma Toti – in cui abbiamo avuto modo di entrare nel dettaglio del progetto che avevamo presentato al ministro Gelmini durante la sua visita a Genova, nel luglio scorso. Oggi i dati della pandemia ci consentono di guardare al futuro con coraggio e ottimismo, nella ragionevole convinzione che l’emergenza sanitaria sia ormai alla fine e con la straordinaria opportunità rappresentata dalle risorse del Pnrr. Il progetto Erzelli si inserisce in questo quadro, per realizzare sulla collina nel ponente genovese il primo Irccs del Paese a carattere tecnologico che sarà una bandiera per la Liguria nell’ottica del recovery fund, con la messa a sistema delle eccellenze che stanno trovando la propria collocazione privilegiata in quel luogo, dalla Scuola Politecnica dell’Università di Genova al Center for Human Technologies dell’Istituto Italiano di Tecnologia, fino al Cnr e alle grandi aziende come Esaote, Leonardo Supercomputing, Liguria Digitale”.

Generico ottobre 2021

Prima di dare il via al G20 sulle Infrastrutture, Toti aveva accompagnato in sopralluogo agli Erzelli i ministri Daniele Franco e Roberto Cingolani. Complessivamente sono in ballo circa 400 milioni, comprensivi di interventi in parte già previsti dal Pnrr. Per il trasferimento di ingegneria il ministero ha già finanziato il primo lotto da 85 milioni, ma ne servono altrettanti. Il resto delle risorse potrà arrivare dalle fonti di finanziamento più disparate: lo stesso recovery fund, i fondi per l’edilizia sanitaria, stanziamenti dei singoli ministeri.

La sfida non è tanto trovare i soldi, ma metterli tutti insieme con un orizzonte temporale certo. E per farlo bisognerà trovare necessariamente l’intesa tra tutti i soggetti interessati. “Entro l’anno bisogna definire l’accordo di programma, quantomeno il memorandum of understanding“, aveva spiegato Toti a margine del G20.

Per quanto riguarda il super-ospedale restano aperte varie possibilità. Se non sarà tutto finanziato con risorse pubbliche, resta percorribile la strada del partenariato pubblico-privato sul modello del Felettino della Spezia. Molto dipenderà da quali fondi saranno inseriti nell’accordo. In ogni caso, come ha precisato più volte Toti, la gestione dell’ospedale sarà pubblica. Tra le ipotesi c’è quella di una “fusione” col Villa Scassi ma allo studio c’è anche un coinvolgimento del Galliera.

“Il nuovo ospedale del ponente diventerà un riferimento importante per il capoluogo ligure, per tutte le realtà economiche del territorio, per i ragazzi che studiano e per la cura dei cittadini, garantendo – conclude Toti – l’applicazione di tecnologie avanzate alla nostra salute: un unicum non solo italiano ma internazionale”.

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