Diplomatico

Scioglimento Forza Nuova, Toti: “Decide la magistratura, strumentalizzazioni indeboliscono la battaglia”

Il governatore ligure, presidente di Coraggio Italia, non vede di buon occhio la mozione del Pd che chiede l’intervento del governo sullo scioglimento del partito neofascista

giovanni toti treno

Genova. “La politica deve seguire quelle che sono le regole della democrazia e la democrazia dice la separazione dei poteri fa sì che sia la magistratura a decidere cosa sciogliere e non Giovanni Toti, per fortuna di molti credo”. Il presidente della Regione Liguria e cofondatore di Coraggio Italia risponde a chi gli chiede se il gruppo di CI in parlamento voterà a favore della mozione del Pd che chiede al governo di “sciogliere Forza Nuova e altre formazioni che richiamano al fascismo”.

“Intanto vorrei che chi si erge a paladino della moralità e della legalità democratica e repubblicana evitasse come qualcuno ha fatto in questa regione di postare ritratti di Mussolini per accomunarci a un neofascismo che francamente è molto lontano da ogni mio punto di vista – dice Toti, riferendosi al discusso post del consigliere d’opposizione Ferruccio Sansa – io ho già detto che le violenze vanno condannate e se sono violenze fasciste lo si deve fare ancora di più perché la nostra è una Costituzione imperniata sui valori dell’antifascismo”.

“Dopodiché in tutta franchezza – continua Toti – credo che qualcuno si dovrà ripassare il diritto costituzionale perché di base non è il parlamento che decide cosa sciogliere ma è la magistratura, rilevati i reati e rilevata una matrice fascista, io spero semmai che si trovi una versione unitaria perché in questo momento così teso, tra green pass e ballottaggi, credo che tutti debbano avere equilibrio, buon senso e non strumentalizzare né dall’una né dall’altra parte”.

In casi particolarmente gravi, si legge nella mozione del Pd, però può intervenire il governo: “Ieri ho visto una presa di posizione di Flick (ndr, Giovanni Maria Flick, già presidente della Corte Costituzionale) che ne sa più di me e che specifica proprio quando il governo può intervenire e sostanzialmente è quando vi è un pericolo imminente per l’ordinamento democratico, cosa che francamente anche dalle parole di Mattarella non mi sembra di cogliere“.

“Siamo nella città di Taviani – prosegue il governatore – che per primo ha usato la legge Scelba su Ordine Nuovo e lo fece dopo una sentenza della magistratura che condannò i vertici di quella associazione, direi che solidarietà, unità della politica, ferma condanna di tutti i fascismi, però evitiamo strumentalizzazioni perché il Paese non ne ha bisogno e anzi in qualche modo indeboliscono una battaglia che deve essere comune e forzare su una mozione che non vede l’unitarietà delle forze politiche non credo sia la strada, se mai il Pd si metta di buona pazienza a cercare di trovare un’intesa parlamentare che veda l’intero parlamento esprimersi“.

Ma lei personalmente sarebbe per lo scioglimento? “Io personalmente non ho nessun elemento per definire nulla, non faccio il magistrato, non ero a Roma, io sono per arrestare le persone che hanno devastato la sede della Cgil, sono per arrestare le persone che hanno tirato le bombe carta, per quelle che picchiano i poliziotti o chi viola la zona rossa sapendo di avvicinarsi a palazzi delle istituzioni per cui non c’era il permesso di avvicinarsi, dopodiché in tutta franchezza se cominciamo a sciogliere associazioni a simpatia o antipatia io credo sia pericoloso per tutti perché domani potremmo sciogliere qualche associazione che non merita di essere sciolta. La politica deve seguire quelle che sono le regole della democrazia e la democrazia dice la separazione dei poteri fa sì che sia la magistratura a decidere cosa sciogliere e non Giovanni Toti, per fortuna di molti credo”, conclude Toti.

“Sono francamente amareggiato per quanto successo in apertura del consiglio – aggiunge Armando Sanna, vicepresidente del consiglio regionale e consigliere Pd – esprimere solidarietà alla Cgil all’inizio della seduta consiliare per le azioni e gli attacchi eversivi subiti sarebbe dovuta essere un’azione automatica e scontata. Tali azioni, come sta emergendo in questi giorni, avevano un disegno ben chiaro: colpire le istituzioni e gli organi democratici del nostro Paese”.

“Ritengo che il consiglio regionale – continua Sanna – in quanto anch’esso organo democratico, avrebbe dovuto condannare in maniera unitaria tali atti, a rappresentanza di tutti i suoi membri, senza appellarsi al formalismo. Bene quindi il presidente del Consiglio Medusei che chiarisce come la posizione dell’ufficio di presidenza sia di condanna degli atti eversivi che abbiamo visto”.

“Apprezziamo la dimostrazione di solidarietà arrivata dalle forze politiche durante il consiglio regionale della Liguria ma colpiscono le polemiche che ne sono scaturite. Ci aspettiamo che tutte le forze democratiche e le istituzioni siano unite nella battaglia contro glia attacchi alla democrazia e ai diritti costituzionali. Non possono esserci tentennamenti sull’urgenza di sciogliere i gruppi neofascisti come Forza Nuova”. Lo scrive in una nota Fulvia Veirana, segretaria generale della Cgil Liguria.

“Non è una questione tecnica: la Costituzione afferma che per disciolto partito fascista si intendono  tutte le associazioni che operano “minacciando o usando la violenza quale metodo di lotta politica o propugnando la soppressione delle libertà garantite dalla Costituzione o denigrando la democrazia, le sue istituzioni e i valori della Resistenza, o svolgendo propaganda razzista, ovvero rivolge la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o compie manifestazioni esteriori di carattere fascista. Ci aspettiamo una reazione da parte di tutte le forze politiche che compongono il consiglio a difesa dei principi costituzionali”, conclude Veirana

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