Oggi vi proponiamo un itinerario semplice ma di grande effetto una volta giunti alla meta. Stiamo parlando dei nostri dintorni e nello specifico di San Pietro in Varatella sopra Toirano.
Questo di cui leggerete non è il solo modo di raggiungere la chiesa e i prati circostanti ma sicuramente è quello più agevole. Per chi volesse segnaliamo la possibilità di intraprendere il percorso da Boissano e raggiungere San Pietro passando da San Pietrino o addirittura allungare il percorso partendo dallo stesso tornante di cui leggerete ma percorrendo la “via alta”.
Un’idea che mi riporta subito al cammino di Santiago quando da San Jean Pied de Port si hanno due opzioni per affrontare i Pirenei, la via alta e la via bassa. All’epoca fui costretta a scegliere la seconda opzione per la troppa neve presente sul percorso ma chissà, magari un giorno ritornerò per percorrere la via alta. Senza andare fino in Spagna ricordiamoci che la nostrana “Alta Via” (no, non parlo della birra, seppur nostrana lei stessa :) ) è qui a due passi e ovviamente ve ne racconteremo!
Torniamo a noi con l’ultimissimo consiglio, scegliete una giornata dal cielo terso, vi sembrerà di stare in paradiso!
Partenza dalla curva prima del Giogo di Toirano
Sviluppo: 9,40 km
Durata: 2,30 ore
Dislivello: 190 mt
Difficoltà: E
La nostra partenza avviene da uno spiazzo posto su di un tornante sito poco prima del Giogo di Toirano.
Con noi oggi c’è Anna, mamma della Vale. Una persona davvero simpatica, energica e sempre allegra. La sua vivacità è superata solo dalla parlantina, senza eguali. Ora mettetevi nei panni di Luca. Un povero camallo che si porta appresso non due, ma ben tre zaini, stordito da un incessante chiacchericcio tutto al femminile! Fortuna che questo è un itinerario breve!
All’imbocco del percorso notiamo il cartello che ci preannuncia “San Pietro in Varatella”. Si tratta di una strada sterrata pianeggiante che riporta il segnavia “uguale rosso”. Dopo circa 15 minuti di percorrenza, ad un primo bivio, proseguiamo sulla via principale, a destra. La sterrata prosegue e termina in su un ampio piazzale, dove si trovano tavoli e panche in legno. Imbocchiamo sulla sinistra una carrareccia sassosa che abbandoneremo nei pressi di un bivio per prendere, di nuovo a sinistra, un sentiero fiancheggiato da un tubo metallico. Il sentiero ridotto ad un classico pedonale, si inerpica sul versante della montagna in salita.
Attraversiamo un piccolo rio alla nostra destra e ci addentriamo nella vegetazione. Sul percorso incontriamo alcune tracce del “Sentiero Liguria”, e le seguiamo, giungendo ad un costone roccioso che separa il Monte Ravinét dal Monte Varatella. Teniamo ancora la destra lungo un ampio sentiero che sale in diagonale tra gli alberi. La presenza del tubo metallico è sicuramente più evidente di ogni segnaletica orizzontale e, arrivati ad una spianata sommitale del Monte Varatella, a circa 890 m, ci troviamo davanti l’abbazia di San Pietro dei Monti.
Le origini risalgono al secolo VIII. Una leggenda medievale vuole che San Pietro, fuggito da Antiochia, prima di recarsi a Roma, si fermò in questo luogo e vi trovò le condizioni ideali per la preghiera e la meditazione. La struttura attuale, notevolmente modificata, è costituita da un fabbricato in pietra sulla cui facciata è presente una meridiana dipinta negli anni Ottanta sul modello di una preesistente andata perduta. Gli interni dell’abbazia sono divisi in diversi locali, alcuni dei quali adibiti all’ospitalità dei pellegrini. La chiesa è formata da una navata con volta sostenuta da archi ribassati di epoca romanica. Nella zona del presbiterio si conserva un affresco del XV secolo raffigurante san Pietro in abiti pontificali con l’antistante altare in pietra del Finale consacrato nel 1937.
Sul prato antistante all’abbazia ci sono parecchi tavoli e panche perfetti per trascorrere un piacevole pic-nic.
Troviamo anche alcune altalene artigianali di legno installate in tempi recenti che la Vale non perde occasione di testare! Spingersi sempre più forte, sempre più in alto dà proprio la sensazione di immergersi nel blu del Mar Ligure, godendo di un panorama mozzafiato che vale sicuramente il tragitto percorso sin qui. Con il cuore colmo di meraviglia, zaini in spalla (del camallo), ci accingiamo a ritornare velocemente all’auto in circa 50 minuti percorrendo il tragitto a ritroso.
Vi ricordiamo che per prenotare la vostra copia della nuovissima edizione di Due Zaini e Un Camallo basta scrivere alla mail duezainieuncamallo@gmail.com oppure rivolgervi presso i punti vendita autorizzati.
A martedì prossimo!!
“La rubrica del camallo” è a cura dell’associazione culturale “Due Zaini e Un Camallo” di Luca Riolfo e Valentina Staricco, volta alla promozione e alla riscoperta del patrimonio naturale e culturale della nostra regione, la Liguria. Seguici su instagram @_duezainieuncamallo_: clicca qui per leggere tutti gli articoli.