L'analisi

Sampdoria-Spezia, il fine giustifica i mezzi

Sette difensori in campo nella fase finale, ma tre punti in più in classifica

Sampdoria Vs Spezia
Genova. L’importanza dei tre punti presi con lo Spezia sbarazzino di Thiago Motta (abisso di età media fra le due formazioni), la si saprà cammin facendo, ma intanto questo risultato porterà di sicuro un po’ di serenità all’interno del gruppo, che non si può disconoscere aver dimostrato, nel corso della partita con gli aquilotti, un’unità di intenti (nel combattere su ogni palla), che finora non si era potuta apprezzare sul campo. Encomiabili al riguardo un paio di rincorse di Gabbiadini, con interventi in scivolata, a fermare l’avvio dell’azione da parte dei difensori spezzini…
 
Una partita sboccata anche con una dose di buona sorte (l’autorete di Gyasi), ma chiusa anche da un secondo goal di Candreva, al termine di un’azione pregevole… Ecco proprio l’ex interista continua ad essere il giocatore imprescindibile di questa squadra, alla cui classe si appellano tutti, ma venerdì hanno particolarmente brillato Adrien Silva (forse la migliore prestazione da quando veste il blucerchiato), uomo ovunque, a dettare ordine in tutto il campo, ma anche a sbrogliare matasse pericolose in fase divensiva ed Omar Colley, autore di una prestazione ‘monstre’, tanto da annichilire prima il giovane Janis Antiste e poi il coriaceo M’Bala Nzola, aggredendoli ed anticipandoli sistematicamente.
 
Qualcuno ha criticato i cambi ultra difensivi del duo Tarozzi/D’Aversa, ma il risultato finale ha dato ragione al loro pragmatismo…  Tre punti dovevano essere accatastati in classifica e buon per la Samp esserci riusciti, sia pur con la presenza in campo nella fase finale, con  ben sette difensori.  Se poi si volesse entrare nel merito delle scelte, come non tenere conto della coperta corta, a disposizione in panchina, dove oltre ai tre giovani Trimboli, Yepes e Ciervo, di non difensori (fra quelli non entrati in campo) c’era solo Torregrossa?
 
Ampiamente scagionato, quindi, il ricorso al machiavellico ‘il fine giustifica i mezzi’, secondo cui – pur di raggiungere il risultato – qualunque azione del Principe (mister nel nostro caso) sarebbe giustificata, anche in contrasto con le leggi del ‘bel calcio’…
 
E mentre Faggiano pensa già al prossimo mercato invernale (si vocifera di uno scambio Inglese/Torregrossa), D’Aversa, sin da domani dovrà pensare al match con l’Atalanta di mercoledì prossimo (ore 18.30) ed a come sostituire lo squalificato Bereszyński, risultato uno dei giocatori più convincenti di queste prime nove giornate…  Probabile che la scelta cada ancora sul giovane Drăgușin, visto che Depaoli è più di spinta che di difesa e che a Ferrari sono stati concessi solo pochi minuti, con lo Spezia, meno che a Chabot, entrato bene e con la giusta grinta contro gli aquilotti, ma che ha l’handicap di usare solo il piede sinistro, per cui, per  schierarlo, bisognerebbe spostare Yoshida a fare il terzino destro  (già fatto con Ranieri) ed avere al centro due mancini (con Colley)…
 
Al mister l’ardua sentenza…
 
 
      
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