Unanimità

Regione, approvata la proposta Linea Condivisa-Pd: un servizio di psicologia di base nella sanità pubblica

Via libera all'unanimità in consiglio regionale

psicologo

Genova. È stata approvata all’unanimità la mozione presentata dal Partito Democratico insieme a Linea Condivisa che chiede alla giunta di attivarsi affinché anche in Liguria, come sta avvenendo in altre Regioni d’Italia, all’interno del Servizio Sanitario sia presente un servizio di psicologia di base.  

“Il disagio psichico è ancora difficile da accettare, molte persone hanno paura di ammettere di avere bisogno di uno psicologo. Invece il tema della salute mentale deve essere centrale nella cura della persona, la pandemia ci ha insegnato che non si può scindere il benessere fisico da quello mentale”, spiega il capogruppo del Partito Democratico Articolo Uno Luca Garibaldi durante la presentazione in aula della mozione per l’attivazione di un servizio di psicologia di base in Liguria. 

“Credo abbiamo ottenuto un risultato positivo – aggiunge Gianni Pastorino, capogruppo di Linea Condivisa. Ora si tratta di costruire fattivamente il servizio psicologico nel sistema sanitario regionale . La situazione di disagio a tutti i livelli di età impone scelte di protezione sociale pena lasciare sole/i centinaia di persone che hanno visto aumentare le loro sofferenze in maniera esponenziale”.

“La figura di uno psicologo di base, che integra l’azione dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, aiuterebbe le persone a essere meno diffidenti rispetto ai disagi psichici, che ancora oggi vengono stigmatizzati, e offrirebbe una sanità pubblica più funzionale. Infatti avere una figura di riferimento a cui rivolgersi per le patologie psichiche, come ci si rivolge al medico di base per i malesseri fisici, aiuterebbe le persone a superare i pregiudizi e garantirebbe un’assistenza più adeguata”, prosegue Garibaldi

“Gli psicologi nel servizio pubblico ligure non superano le  250 unità, pari al 10% circa degli psicologi iscritti all’ordine. Questo vuol dire che solo il 25% dei problemi psicologici contemplati nei Lea (livelli essenziali di assistenza) ottiene una risposta. Invece garantire il benessere psicologico significa garantire una sanità pubblica più efficace”, conclude.

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