Genova. Mentre la Liguria ancora una volta si lecca le ferite provocate dal maltempo ricorre oggi il 51esimo anniversario dell’alluvione del 1970. Un evento indelebile nella memoria dei genovesi che c’erano all’epoca, ma anche caso da manuale per chi all’epoca non c’era, esempio di come fenomeni meteorologici estremi uniti all’urbanizzazione selvaggia possano portare a conseguenze devastanti.
In queste ore tutto il mondo parla del record europeo di pioggia registrato lunedì a Rossiglione, 740,6 millimetri in 12 ore. Il primato precedente fu segnato proprio durante l’alluvione del 1970 a Bolzaneto con 717,8 millimetri in 12 ore. Restano attualmente imbattuti i 948 millimetri registrati sempre a Bolzaneto 51 anni fa visto che Rossiglione si è “fermata” a 883,6 millimetri.
Furono 44 le vittime. Esondarono numerosi torrenti tra cui il Leira, il Bisagno e il Fereggiano. A Sant’Agata crollò una parte dell’antico ponte usato all’epoca come passerella pedonale. Brignole e la Foce vennero invasi da un fiume d’acqua e fango con la gente che cercava rifugio sui tetti degli autobus per evitare di essere trascinata via. Circa 2mila furono gli sfollati e le interruzioni alle forniture di gas, energia elettrica e acqua.
Ma oggi siamo davvero al sicuro grazie alle opere idrauliche? Potrebbe succedere ancora un evento così catastrofico, visto che piogge di quella intensità sono sempre più frequenti? L’anno scorso Genova24 ha dedicato un approfondimento al tema grazie a un tour organizzato dall’Ordine dei geologi.