Genova. Il ministero dell’Interno in una lettera inviata a tutte le prefetture ha chiesto di sollecitare i terminalisti dei porti italiani affinché “valutino di mettere a disposizione del personale sprovvisto di green pass test molecolari o antigienici rapidi gratuiti”.
Il timore del ministero è quello dalle gravi ripercussioni economiche che potrebbero derivare” sull’operatività degli scali dalle defezioni dovute alla mancanza di green pass“. La lettera è stata inviata ieri sera al termine di una riunione di coordinamento interministeriale che si è tenuta ieri incentrata sui problemi che potrebbero derivare nei porti italiani da venerdì mattina, primo giorno di obbligatorietà del green pass per tutti i lavoratori del porto.
I sindacati dei trasporti a Genova chiedono da settimane l’impegno dei terminalisti a pagare i tamponi, ma finora non è stato possibile arrivare a un accordo. Proprio in questo ore si sta svolgendo l’ennesimo incontro in autorità portuale per tentare di arrivare a un accordo che consenta ai terminal di organizzarsi entro venerdì.
La situazione nei porti italiani, a cominciare da quello genovese, è particolarmente complessa anche per l’accesso nei terminal di centinaia e centinaia di lavoratori esterni ai terminal stessi a cominciare dagli autotrasportatori, spesso stranieri, tra cui molti non vaccinati oppure in vaccinati con Sputnik, vaccino non riconosciuto valido per il green pass.