Genova. La conferenza dei servizi sul progetto del nuovo forno crematorio di Staglieno si è chiusa, e le criticità emerse sono al vaglio per portare eventuali modifiche al progetto di massima presentato in questi mesi, per arrivare al ‘disegno’ definitivo.
Questo lo stato dell’arte sul nuovo impianto che dovrebbe sorgere nella parte più a monte del cimitero del Val Bisagno, una struttura che conterrà inizialmente due forni, che poi diventeranno 3 dal quarto anno, due sale commiato, stanze refrigerate, magazzini, locali per il personale. Il tutto per una spesa preventivata di oltre 4 milioni di euro, che consentirà, a pieno regime, di cremare 4500 salme all’anno, che si aggiungeranno alle oltre settemila che già vengono eseguito ad oggi dai quattro forni della Socrem, sempre a Staglieno.
“La conferenza dei servizi si è chiusa però senza particolare criticità – spiega il vicesindaco Massimo Nicolò – tranne ovviamente quelle presentate dai vari comitati della zona, e di cui discuteremo ancora durante la prossima commissione consigliare calendarizzata per il prossimo lunedì a Tursi“. Dopo questo (ultimo?) passaggio si partirà con la progettazione definitiva e, quindi, il successivo affidamento dei lavori.

Rispetto alle diverse critiche al progetto portate dai comitati e residenti, Nicolò sottolinea come “non ci sono pericoli per la salute delle persone – spiega – i dati ci dicono che il crematorio non da nessun tipo di esalazione nociva, e in assenza di dati che dimostrino il contrario su questo non possiamo intervenire direttamente, non ci sono margini di manovra“.