Genova. Sono un centinaio i manifestanti no green pass che questa mattina mantengono il presidio al varco Etiopia in una giornata che si preannuncia parecchio uggiosa. Molti hanno passato la notte al varco, tra tende montate per la notte e camper di chi è arrivato da fuori Genova a portare il suo sostegno.
E se il ricambio di persone in porto non sembra arrestarsi come testimonia il numero di mezzi che si fermano nello spiazzo di fronte al varco, negli ultimi due giorni il numero di persone è indubbiamente diminuito: dai mille dei primi due giorni ai 500-600 di inizio settimana, ai circa 250 di ieri al centinaio di oggi.
Tuttavia, da parte dei manifestanti, nessun accenno al momento a mollare la protesta, diventata soprattutto simbolica visto che da giorni il presidio al porto di Genova non crea nessun tipo di disagio all’operatività dello scalo se non qualche timido rallentamento al transito dei tir i cui autisti sono invitati ad accettare caffé e generi di conforto.
La manifestazione andrà perciò avanti a oltranza e probabilmente una delegazione genovese sarà presente il 23 ottobre all’incontro col governo, almeno questo è l’auspicio che si respira tra i presenti.
Situazione simile a Pra’ seppur con un numero di partecipanti decisamente più basso, ma l’obbiettivo è mantenere la presenza negli scali senza creare particolare disagio. E anche al Psa i portuali fanno sapere di voler andare avanti almeno fino a fine settimana.
E per lunedì 25 e martedì 26 ottobre, grazie allo sciopero indetto dal sindacato Usb, potrebbe arrivare anche la copertura sindacale per alimentare nuove manifestazioni nonostante lo sciopero sia stato proclamato per chiedere tamponi gratuiti per tutti i lavoratori del porto di Genova e non per chiedere l’abolizione del green pass.