Genova. “Mi auguro che i presidi continuino a fare il loro mestiere di testimonianza e che le merci e le persone possano acceder al nostro porto. Sennò, sicuramente, ci troveremmo a dover richiedere a chi gestisce l’ordine pubblico di garantire banalmente quelle libertà economiche di spostamento che sono garantite dalla Costituzione e che nessuna protesta può limitare”.
Questo il commento del presidente della regione Giovanni Toti sulle proteste che da venerdì stanno ‘impegnando’ i varchi portuali genovesi, ma non solo. Commento arrivato a margine di un convegno propria sulla portualità tenutosi questa mattina a Genova : “Ieri ho parlato a lungo con il ministro Lamorgese, con il prefetto e con il questore e stamattina di nuovo con il questore. La situazione in porto è certamente movimentata ma non paragonabile ad altri porti totalmente sigillati dalla protesta: il porto di Genova sta lavorando, seppur con difficoltà”.
“Io credo che occorra misura – ha aggiunto – occorre comprendere le ragioni, che non condivido, di chi protesta. I manifestanti devono sapere, però, che la maggioranza degli italiani è perché il Paese riparta e torni a lavorare e certamente un porto dell’importanza strategica come quello di Genova non può stare sotto scatto di una protesta che abbia il carattere dell’illegalità”.