Genova. Sessantun’anni, originario di Acireale e con una carriera in polizia lunga 35 anni Orazio D’Anna è il nuovo questore di Genova. Stamattina la cerimonia ufficia dell’insediamento e il primo incontro con i funzionari. Per D’Anna Genova è la sesta questura che si ritrova a dirigere nell’arco di un decennio dopo Chieti, Ferrara, Livorno, l’Aquila e Bolzano. A Genova ammette di non essere mai stato: “Coì come non sono mai stato in molte altre città – spiega nel primo incontro con la stampa locale – perché mi sono sempre concentrato sulle città dove svolgevo le mie funzioni e di tempo per fare turismo ne ho avuto poco”.
Tutti quelli che lo conoscono lo descrivono come persona “molto meticolosa” che anche grazie alla quasi decennale esperienza come questore avrà già in mente che tipo di direttive impartire ai suoi funzionari, ma a poche ore dal suo arrivo a Genova è soprattutto il momento dell’ascolto per conoscere attraverso i funzionari degli uffici ma anche di tutti gli interlocutori istituzionali pregi e problematiche della città. “Tutto parte dall’analisi – ha detto – che consente poi l’individuazione di strategie integrate”.
Ma che abbia idee ben radicate lo si percepisce subito, come quando a proposito delle criticità in particolare del centro storico genovese, mette l’accento sul ruolo della polizia locale: “Bisogna distinguere tra sicurezza urbana e sicurezza pubblica e credo che per quanto riguarda la sicurezza urbana e la lotta al degrado la competenza sia soprattuto della polizia locale, mentre le forze dell’ordine entrano in campo quando a rischio c’è la sicurezza pubblica. In mezzo esiste tuttavia una zona grigia e per questo è molto importante la collaborazione con i sindacati”.
Pur essendo passati vent’anni sembra inevitabile per qualsiasi questore una domanda sul G8 di Genova: “Ma è il momento di lasciarci alle spalle determinate esperienze – ha detto naturalmente raccogliendo quanto di più produttivo possibile da quello che è accaduto. Molto è cambiato da allora: i principi di attuazione dei servizi di ordine pubblico hanno avuto un’evoluzione negli anni successivi al G8 che arriva fino ai nostri giorni. Sono cambiati gli schermi, le modalità di approccio e tutte quelle che erano le caratteristiche di contatto con la folla”
Rispetto al movimento no green pass che sta protestando in tutta Italia il questore ha ricordato: “E’ una realtà con la quale bisogna confrontarsi e che va debitamente gestita. Chiaramente una cosa sono le posizioni ideali delle persone, un’altra le derive ideologiche, un’altra ancora le punte di fanatismo che in alcuni casi sono state registrate e un’altra ancora infine gli atti violenti da chi in qualità di approfittatore utilizza tutte le occasioni possibili per dare il peggio di sé”.