A sestri levante

“Musei legati da un filo di rame”: il nuovo spazio espositivo del MuSel sul patrimonio minerario di Libiola

Un nuovo tassello si aggiunge al percorso di continua crescita del MuSel – Museo archeologico e della città di Sestri Levante

Sestri levante. Un nuovo tassello si aggiunge al percorso di continua crescita del MuSel – Museo archeologico e della città di Sestri Levante che oggi inaugura un nuovo spazio espositivo. La vetrina che conteneva già il calco del manico di piccone in legno di quercia, ritrovato dai minatori a metà Ottocento in un cunicolo vuoto e datato all’Età del Rame, fra il 3490 e il 3120 a.C., è stata arricchita da due nuovi ulteriori reperti, che la Soprintendenza ha voluto concedere al MuSel e che risultano unici nel loro genere per Sestri Levante e per l’archeologia mineraria di tutta la Val Petronio. Infatti si tratta di un mazzuolo con tacche per l’immanicatura che ne testimonia finalmente l’uso anche a Libiola, come a Monte Loreto (loc. Masso, comune di Castiglione Chiavarese), per l’estrazione del minerale di rame, e una macina su cui si sminuzzava il minerale per la fase di arricchimento. Lo spazio è altresì arricchito da un nuovo pannello esplicativo che fa luce sul ciclo di produzione del rame in epoca preistorica, dalla pietra al metallo.

Dichiara Valentina Ghio, sindaca di Sestri Levante: “La giornata di oggi è anche occasione per fare il punto su 8 anni di intensa attività da parte del MuSel e del gruppo che, coordinato dal Comune, lavora alla sua crescita. In questi anni abbiamo ragionato su uno sviluppo che potesse essere un concreto accrescimento della vita culturale cittadina, coinvolgente per tutte le fasce della popolazione e utile per preservare la memoria sulla vita della nostra città. Un obiettivo che, come spesso mi capita di dire, abbiamo raggiunto ma che desidero essere uno sprone verso un’ulteriore crescita: penso, per esempio, alla candidatura a Capitale italiana della cultura per il 2024, un’occasione che ci darà modo di sviluppare nuovi percorsi, sempre più integrati, di sviluppo”.

Un museo è un organismo vivo e dinamico, che deve rinnovarsi continuamente, ed è proprio in questa direzione che l’Amministrazione comunale, Mediaterraneo servizi e Palazzo Fascie operano fin dalla sua apertura, nel 2013. In tutti questi anni le politiche dell’amministrazione sono sempre state orientate alla conservazione e alla trasmissione del patrimonio culturale, intendendo con questo sia i reperti che tutta la cultura immateriale e che fa parte della storia antica, antichissima e più recente, della città. Un percorso di sviluppo organico, che ha coinvolto sia l’accrescimento dell’offerta espositiva, che della didattica e l’offerta culturale, con l’obiettivo di rendere il museo una parte attiva della città, cuore, insieme a tutto Palazzo Fascie, della vita culturale cittadina.

Negli anni, il museo ha ottenuto importanti risultati come la concessione, da parte dell’allora MIBACT, del deposito del “cippo” romano trovato sul monte Ramaceto e degli importanti reperti del Neolitico provenienti dai più recenti scavi a San Nicolao, o ancora le numerose donazioni che hanno arricchito il museo anche nella parte di storia recente, per arrivare al rinnovo completo di tutti gli apparati multimediali dei due piani espositivi di quest’anno.

È cresciuta l’offerta didattica, sia per in relazione al rapporto con le scuole del territorio che all’ampliamento dell’offerta di laboratori per le famiglie diventando un cuore culturale pulsante per il territorio, con un palinsesto di manifestazioni capaci di coinvolgere un pubblico ampio, orientante alla divulgazione ma in un’ottica inclusiva e non elitaria, tra presentazioni di libri, conferenze, concerti, mostre, spesso realizzate in collaborazione con la rete delle associazioni del territorio.

Lo sguardo del MuSel è però rivolto anche al futuro: si stringerà la collaborazione con il MuCast, il Museo Archeominerario di Masso, con l’obiettivo di fare conoscere il valore delle miniere di rame di questo territorio, che sono le più antiche di tutta Europa. Il team del museo sta inoltre lavorando per realizzare progetti di cooperazione e inclusione sociale, sia in riferimento agli stranieri, sia in riferimento al mondo della disabilità, migliorando i servizi di fruizione.

Buone notizie anche dal fronte digitale: i contenuti storico-culturali che le varie sezioni del MuSel propongono sono confluiti in alcuni brevi video, scaturiti da letture, storie e racconti, e accompagnati da immagini evocative, che hanno dapprima fatto parte del progetto Piccoli Musei Narranti, ideato dall’Associazione Nazionale Piccoli Musei, e ora pubblicato nel portale dedicato www.museinarranti.piccolimusei.com dove è stata creata una biblioteca digitale che racchiude e comunica tutti i micro-approfondimenti realizzati. La proposta di contenuti culturali continua quindi a proiettarsi nell’ambiente digitale come in una “biblioteca” dove attingere informazioni e trarre spunti per sempre nuove ricerche, dove giocare, imparare e conoscere.

Dichiara Maria Elisa Bixio, assessora alla cultura del Comune di Sestri Levante: “Credo che giornate come quella di oggi siano tessere importanti di un grande percorso tracciato anni fa quando, con la realizzazione del Polo museale inserito nel palazzo Fascie, il palazzo della cultura di Sestri Levante abbiamo codificato e reso accessibile a tutti la nostra storia della più antica a quella più recente, declinandola in ogni sua sfaccettatura. Il Musel e tutta la preziosa attività del palazzo custodiscono una forte identità culturale che

Nnegli anni è cresciuta dialogando trasversalmente con laboratori, incontri, mostre, offerte didattiche, momenti di approfondimento e rivolgendosi a tutte le fasce d’età. Un intenso lavoro portato avanti da questa amministrazione grazie anche alle tante associazioni culturali che con le loro attività contribuiscono ad animare la vita culturale della città. Costruendo percorsi di memoria e Identità possiamo davvero gettare basi solide sulle quali costruire il futuro”.

Prosegue Marcello Massucco, amministratore di Mediaterraneo servizi: “La pandemia ha accelerato il progetto di Mediaterraneo teso ad una maggior sinergia tra i vari servizi culturali insediati a Palazzo Fascie, rendendolo un MAB a tutti gli effetti. Museo Archeologico, Archivio Storico e Biblioteca Civica creano una “rete” di attività ed eventi che ha il cuore nel palazzo che lo stesso Vincenzo Fascie – dopo la sua morte avvenuta nel 1920 – aveva sempre desiderato fosse la struttura dedicata alla cultura e alla pubblica fruizione per conoscere e conservare i beni culturali cittadini. L’inaugurazione di oggi è un altro importante tassello di un percorso di evoluzione della struttura cominciato cinque anni fa”.

Conclude la conservatrice del MuSel, Marzia Dentone: “Per il più immediato futuro il MuSel intende proporsi sempre più come testimone e interprete della storia e dell’identità del territorio di Sestri Levante, attraverso le proprie esposizioni e le iniziative culturali del Comune di Sestri Levante e in particolare di Palazzo Fascie. Al contempo vogliamo recuperare la vocazione alla ricerca scientifica e soprattutto valorizzare ancora di più le strategie di divulgazione del sapere, grazie al patrimonio di conoscenze che si sono stratificate nel corso del tempo. Tutto ciò in una prospettiva che sia non solo locale, ma anche “globale”, ovvero rivolta a un pubblico sempre più vasto”.

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