Genova. Il gruppo consiliare Linea Condivisa ribadisce il proprio no al progetto dello Skytram, “un progetto nato senza coinvolgere minimamente né la cittadinanza né il territorio, pur trattandosi di un’opera imponente sia sul fronte dell’impatto ambientale che in ottica di sviluppo di città sostenibile”.
“L’aspetto legato al dibattito pubblico adesso è doveroso – dichiara il capogruppo di Linea condivisa Gianni Pastorino – e il sindaco Bucci e la sua giunta hanno infatti il dovere di affrontare questo percorso ascoltando la voce dei loro concittadini, cosa che per altro non hanno mai fatto, visto che tutte le proposte circa le strutture di mobilità della Valbisagno sono state decise a Tursi senza nessun confronto né con il Municipio né con la cittadinanza”.
“Nel progetto lo Skytram non arriverebbe neanche a Prato e questa non è l’idea vincente per la Valbisagno – rimarca Roberto D’Avolio, esponente di Linea Condivisa – ma soprattutto discutere ora del chilometraggio, rappresenta un’ulteriore prova di come questo progetto, ribadiamo, non sia stato condiviso. Stiamo parlando di un’infrastruttura insostenibile dal punto di vista economico, con costi di gestione sproporzionali e che ricadranno, inevitabilmente, sulle nuove generazioni. Vogliamo davvero che le nuove generazioni continuino a pagare le scelte sbagliate e non lungimiranti dei loro genitori?”.
“Bisogna immaginare una struttura alta dieci metri e larga altrettanto, che sfreccerebbe in modo rumoroso vicino alle finestre, intervallata da stazioni di servizio di cui la cittadinanza non ha mai visto neanche un disegno”, spiega ancora D’Avolio che poi domanda: “Credete davvero che questa mostruosità, dall’enorme impatto ambientale e non solo, sia la soluzione per la viabilità e la vivibilità della Valbisagno?”.
Tra i grandi limiti che quest’operazione comporterebbe secondo Linea Condivisa, per citarne alcuni: gravoso impatto ambientale, il quartiere di Molassana dovrebbe fare i conti con un ingombrante deposito, costo eccessivo della struttura, circa 600 milioni di euro per sei chilometri e mezzo (89 milioni a km, mentre per una tramvia ce ne vorrebbero 25 mln/per km), distanza tra le stazioni che richiederebbe l’utilizzo di mezzi su gomma per spostarsi, senza tralasciare i tempi di percorrenza, circa 25 minuti per la tratta Molassana-Brignole, tra spostamenti e tratta percorsa.
“Sicuramente la Valbisagno necessita di un trasporto rapido ed efficiente, che coinvolga da subito l’intero territorio, fino a Prato, ma riteniamo che esistano alternative concrete e realizzabili, ad esempio la metropolitana leggera a raso, che possano rappresentare sia un trasporto veloce che un trasporto capillare – prosegue D’Avolio –. I fondi messi a disposizione per lo Skytram possono essere utilizzati meglio: potrebbero dar vita a un vettore unico per il trasporto in Valbisagno funzionale ed efficiente, potenziare i sistemi di risalita ed evitare il taglio delle corse nelle zone collinari (come previsto invece dal piano mobilità della giunta Bucci”.
“Sulle questioni che riguardano la mobilità, oltre gli uffici tecnici, sarebbe necessario un serrato confronto con la cittadinanza e i rappresentati delle attività produttive della zona, invece di lanciare lì progetti faraonici, che non trovano riscontro e rischiano soltanto di determinare il distacco tra città che vive e produce e quella che invece dovrebbe viaggiare in maniera sicura e precisa”, conclude il consigliere regionale Pastorino.