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Le corsie ciclabili di Genova finiscono su Striscia la notizia: “Una follia, sono pericolose”

L'inviata Chiara Squaglia fa tappa in città e punta il dito contro la "follia ciclabile": ecco il servizio realizzato tra la Foce, Sampierdarena e Certosa

corsie ciclabili genova servizio striscia

Genova. Sta facendo il giro dei social l’ampio servizio che Striscia la notizia, il telegiornale satirico in onda su Canale 5, ha dedicato alle corsie ciclabili d’emergenza realizzate a Genova. Protagonista ancora una volta l’inviata Chiara Squaglia, in tour alla ricerca delle corsie ciclabili più pericolose d’Italia, che questa volta ha fatto tappa nel capoluogo ligure.

Il servizio (qui potete vederlo integralmente) inizia in viale Brigate Partigiane dove in realtà c’è una pista ciclabile in sede propria: “Qui – commenta Squaglia – lo spazio è delimitato non da due ma da ben quattro linee, due bianche e due gialle”. Inoltre si fa notare come l’incolumità dei ciclisti sia messa a rischio dalle auto in uscita dal parcheggio posto a destra della pista ciclabile.

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Il viaggio prosegue in zona Foce, precisamente corso Marconi, dove la pista ciclabile di corso Italia diventa una bike lane, cioè una corsia occupabile in caso di necessità anche da altri veicoli. Per segnalare la differenza, spariscono le linee gialle e appare la vernice rossa: “Giallo, bianco e rosso in un metro quadrato“, esclama l’inviata sottolineando la confusione. “In alcuni tratti i ciclisti si trasformano in acrobati”, denuncia Chiara Squaglia mentre passa l’immagine di una ciclista in difficoltà sulla corsia di via Rimassa, giudicata troppo stretta.

Poi ancora via Buranello a Sampierdarena, dove lo spazio ciclabile è segnalato “solo da biciclettine e freccette sull’asfalto senza alcune linee: qui sono andati al risparmio”. E infine Certosa, davanti al castello Foltzer, dove la corsia ciclabile “di un rosso acceso ed extra-small” situata sulla sinistra della carreggiata “si interrompe per ricomparire magicamente sulla destra della carreggiata” dopo l’incrocio.

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A rincarare la dose è Enrico Bonizzoli, citato come esperto di sicurezza stradale: “Un vademecum di tutto ciò che non deve essere fatto per la viabilità ciclabile. Le corsie ciclabili non sono ancora normate e non si possono fare. Ci si è sbizzarriti usando linee di delimitazione in eccesso. Sono stati realizzati percorsi ciclabili troppo stretti, ben al di sotto delle misure minime previste, e disseminati di pericolosi ostacoli quali tombini o parcheggi posti a destra della viabilità ciclabile. Il codice della strada vieta di colorare l’asfalto di rosso, poi, esaurita la vernice, è stata riempita sede stradale di frecce e simboli ma stavolta senza linea di delimitazione”.

Il Comune di Genova fa sapere tramite l’assessore alla Mobilità Matteo Campora che si tratterebbe di “un mare di inesattezze“. Ne parliamo in questo articolo in cui il presidente della Fiab Romolo Solari spiega perché le accuse sarebbero infondate.

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A conclusione del servizio l’inviata Chiara Squaglia si cimenta in un percorso lungo le corsie ciclabili di Genova in stile Super Mario, arrivando dopo varie peripezie a ottenere il punteggio per superare il “livello”.

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