Genova. Prima vittoria per la Lavagnese nel campionato di Serie D 2021/2022. Primi tre punti in questa stagione per Gianluca Fasano, un allenatore che, nonostante le difficoltà iniziali, ha sempre proposto gioco e ieri la sua squadra ha dimostrato carattere, abnegazione e voglia di arrivare al successo, imponendosi in rimonta.
Dopo il gol che è valso la vittoria, tutta la squadra è corsa ad abbracciare il mister. “Mi ha fatto piacere – ammette il tecnico -. Coi ragazzi si è instaurato un rapporto molto forte e me l’hanno dimostrato oggi. Avevo chiesto una prestazione gagliarda, sapevo che sarebbe stata un’altra battaglia come avevamo fatto col Varese e col Bra. Lo spirito deve essere questo“.
La vittoria è arrivata in una sfida difficile. “Oggi poteva rappresentare un crocevia – spiega Fasano -. Abbiamo incontrato una squadra fortissima, il cui mister è un ottimo allenatore, per lui parlano i risultati. Il Ligorna è una squadra molto forte: ci ha messo in difficoltà”.
“Noi nel primo minuto abbiamo preso gol per un infortunio – esamina l’allenatore -. Alla fine l’episodio del rigore non dato è stato a nostro favore, però se faccio la somma di tutto quello che è successo nelle prime partite di campionato credo che eravamo in debito. Gli episodi sono a favore e contro; oggi dal punto di vista della fortuna qualcosa ci è tornati indietro ma limitarsi a parlare di questa cosa non sarebbe giusto nei confronti dei ragazzi, perché hanno fatto una gara contro un Ligorna forte, che giocava in casa, è andato due volte in vantaggio ed hanno avuto gli attributi per recuperare il doppio svantaggio e passare in vantaggio, soffrire tutti insieme per poi vincere“.
“È stata una bellissima partita di calcio, abbiamo provato anche a fare le nostre cose, però non sempre riescono perché dall’altra parte c’era una squadra forte, organizzata e con un’identità ben precisa. Identità che noi stiamo cercando di costruire, a tratti si vede; possiamo ancora migliorare ma abbiamo bisogno di un pochino più di tempo rispetto agli altri anche per la nostra giovane età media” conclude Fasano.