Scoperta

“La pietra dei ricci che fanno l’amore”, geologhe genovesi scoprono fossile di 70 milioni di anni

Mentre passeggiavano in un bosco del ponete ligure si sono accorte dell'incredibile reperto che avevano sotto gli occhi

Sanremo. Una pietra fossile di circa 70milioni di anni trovato nei boschi di San Romolo è stato donato ieri al Comune di Sanremo che lo esporrà all’interno del Museo civico matuziano, nella sezione dedicata ai reperti archeologici.

Ad accorgersi della presenza dell’antichissima pietra, sono stati due professori del dipartimento di Geologia dell’Università di Genova, Michele Piazza e Andrea Baucon, che passeggiando nel bosco lo scorso 8 agosto, in occasione del Festival dei Boschi organizzato dall’associazione “Popoli in Arte”, hanno notato quello che ad un occhio non esperto sarebbe apparso come un semplice sasso. E invece, sulla superficie del fossile, i due docenti universitari hanno scorto due ricci di mare che si incrociano, colti probabilmente nell’atto dell’accoppiamento. Motivo, quest’ultimo, per cui il fossile è stato ribattezzato “la pietra dei due ricci che fanno l’amore”.

La roccia è stata così portata a Genova per essere esaminata e datata, con gli chnofossilli, all’intervallo Albiano – Campaniano (circa 110 – 75 milioni di anni), che fa parte del Cretacico (che va da 145 a 66 milioni di anni). La datazione è avvenuta sulla base del tipo di riccio repertato e per il fatto che all’epoca in cui il riccio marino si trovava a San Romolo, c’era ancora il mare.

Il fossile è stato consegnato al Museo Archeologico di Sanremo alla presenza dell’assessore alla Cultura Silvana Ormea e della professoressa Maria Paola Rottino, presidente dell’associazione “Popoli in Arte”.

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