Genova. Se ne parla molto poco, forse perché doveva essere pronto già 8 anni fa e le previsioni più ottimistiche adesso parlano del 2024 salvo ulteriori slittamenti. Ma il nodo ferroviario di Genova, opera confluita nel maxi progetto unico del Terzo Valico che vale complessivamente 6,8 miliardi, dovrebbe rappresentare la prima svolta concreta per il trasporto pubblico cittadino, trasformando l’attuale ferrovia urbana in una vera metropolitana, almeno nel tratto Voltri-Brignole. Il condizionale purtroppo è d’obbligo perché, se da una parte proseguono i lavori per creare nuovi binari e rendere indipendenti il traffico merci e i treni passeggeri a lunga percorrenza, dall’altra restano troppi punti interrogativi.
Il piano d’esercizio incluso nel progetto esecutivo (datato 2008) definisce quello che dovrà essere il livello del servizio alla fine dell’intervento: tra Sampierdarena e Brignole in ora di punta è previsto un treno ogni 5 minuti, tra Voltri e Sampierdarena ogni 10 minuti, tra Ronco Scrivia e Sampierdarena ogni 10 minuti, frequenze dimezzate in orario di morbida. Tra Brignole e Nervi non sarà affatto una metropolitana visto che le frequenze oscilleranno tra 30 e 60 minuti.
Performance che in alcuni casi – soprattutto per quanto riguarda la Valpolcevera – sono molto lontane da quelle garantite con l’attuale contratto di servizio tra Regione Liguria e Trenitalia, sottoscritto nel 2018 e valido fino al 2032, che pure ha introdotto un orario parzialmente cadenzato. Per raggiungere gli standard consentiti dal potenziamento, insomma, servirebbero più treni e più corse.
Dubbi che nessuno ha dissipato nemmeno durante la consegna degli ultimi due treni Pop da parte di Trenitalia martedì scorso alla stazione Brignole. La Liguria rivedrà il contratto di servizio con Trenitalia per sfruttare al massimo la nuova metropolitana cittadina? “Lo vedremo più avanti, non è tema di adesso, con la speranza che il Terzo Valico finisca nel più breve tempo possibile – ha risposto l’assessore ai Trasporti Gianni Berrino -. I treni che sono nel contratto di servizio sono già definiti, quelli arriveranno, quindi sono 48 treni nuovi che arriveranno entro il 2023. Se poi dovremo modificare il contratto del servizio per la tipologia dei treni lo vedremo nei mesi futuri”.
L’interlocuzione, quindi, non è ancora partita. Trenitalia assicura che i nuovi treni Pop e Rock hanno “prestazioni paragonabili a quelle di una metropolitana” perché sono dotati di porte ampie per la salita e discesa dei passeggeri e raggiungono accelerazioni rispettivamente di 1 e 1,1 metri al secondo quadrato. Entro il 2023 devono arrivarne 26, destinati a coprire tutta la Liguria. Il piano d’esercizio del nodo ferroviario prevede 174 corse al giorno nel tratto Sampierdarena-Brignole, 138 in Valpolcevera, 92 tra Brignole e Nervi, 48 sulla linea per Acqui Terme.
Ma non è l’unico punto avvolto dalle incertezze. Nella stessa occasione l’amministratore delegato di Trenitalia Luigi Corradi ha escluso per il momento l’ipotesi di una nuova stazione a Terralba: “Questo è un discorso che si valuterà ma al momento non è prevista”. Eppure il progetto del nodo stabilisce in maniera chiarissima che una parte dei treni metropolitani prosegua oltre Brignole e si attesti proprio in quella zona. Tutto sta a capire se si tratterà solo di una stazione di testa “tecnica” o utilizzabile anche dai passeggeri.
“La nuova sistemazione dell’area di Terralba – si legge nella relazione descrittiva – vede la realizzazione di tre zone, con complessivi 19 binari tronchi, dedicati all’attestamento del servizio metropolitano, alla manutenzione dell’infrastruttura ferroviaria e alla manutenzione corrente dei treni regionali e metropolitani”. Le tavole del piano d’esercizio però recitano “attivazione nuova fermata per il servizio metropolitano attestato e passante“, benché la progettazione non sia compresa. E pure il Pums di Genova spiega: “A seguito del completamento dei lavori di potenziamento del nodo ferroviario genovese, potrà essere effettivamente portato a termine il processo di metropolitanizzazione della rete, con la realizzazione di nuove fermate della ferrovia metropolitana (in particolare Erzelli) e il prolungamento della rete metropolitana, fino a Terralba, per servire la zona di San Martino e relativo plesso ospedaliero”.
Il punto, come spiegano fonti di Trenitalia, è che al momento la Regione Liguria non ha ancora chiesto l’attivazione della nuova fermata. Lo strumento preposto è l’accordo quadro, il documento con cui la Regione si impegna a prenotare un certo numero di tracce sulla rete ferroviaria gestita da Rfi nell’ambito di una programmazione a lungo termine. Quello attuale scade nel 2022 e al momento si sta discutendo del nuovo accordo, valido in prospettiva fino al 2027 e subordinato alla presenza di nodo ferroviario e Terzo Valico, in cui potrebbe esserci (ma anche no) la stazione di Terralba. Sulla stessa area, del resto, è previsto l’arrivo della metropolitana (quella propriamente detta), scenario che farebbe apparire ridondante una stazione dei treni a pochi metri di distanza.
Nel progetto del nodo c’è anche il riassetto della stazione di Voltri, che verrà spostata circa 400 metri più a Ponente con la dismissione dell’attuale fabbricato viaggiatori, e la realizzazione di una nuova fermata a Palmaro. Invece la futura stazione Aeroporto-Erzelli, da collegare al Cristoforo Colombo e al parco tecnologico con la monorotaia, non è inclusa nel maxi pacchetto del Terzo Valico ma è già in fase di progettazione. Della stessa partita fa parte lo spostamento della stazione di Cornigliano in via San Giovanni d’Acri.
Il nodo ferroviario consentirà la separazione dei treni passeggeri a lunga percorrenza e dei treni merci da quelli locali grazie al prolungamento della bretella di Voltri (una specie di “gronda ferroviaria”) fino al bivio Fegino per la connessione al Terzo Valico e alla creazione di due nuovi binari tra Principe e Brignole (attualmente sono solo quattro) dedicati esclusivamente al traffico metropolitano. Come conseguenza sarà anche riorganizzata la stazione di Sampierdarena, dove saranno eliminate le interferenze tra le diverse linee e dove si attesteranno i treni provenienti da Valle Scrivia e Valpolcevera.