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Il Forex spopola in Italia, tre termini da conoscere

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Non si può dire che il Forex sia un mercato sconosciuto: da quando negli anni Settanta sono cessati gli accordi di Bretton Woods che impedivano la speculazione sui mercati valutari, i broker hanno approfittato dei tassi di cambi destabilizzati. Quarant’anni dopo, la scena valutaria ha tutt’altro aspetto e offre infinite possibilità, soprattutto nei momenti in cui i mercati principali si sovrappongono. Secondo il fuso orario di Londra (GMT), infatti, i mercati si muovono così: New York apre alle 13:00 e chiude alle 22:00, per lasciare spazio a Sidney e due ore dopo a Tokyo, che chiude alle 9:00. Nel frattempo Londra è attiva tra le 8:00 e le 17:00. Aggiungendo la partecipazione delle banche centrali di tutti i continenti, si intuisce che il Forex è un mercato H24.

Quando e come nasce il Forex trading

Gli accordi di Bretton Woods introdotti nel 1944 fissarono un tasso di cambio tra tutte le valute e il dollaro, e tra il dollaro e l’oro (35 dollari per oncia). Questo rendeva stabili le valute internazionali, preveniva la fuga di capitale tra le nazioni e, di conseguenza, rendeva impossibile la speculazione sulle valute. Gli accordi si sono conclusi nel 1971, in seguito principalmente alla realizzazione che gli Stati Uniti non potevano garantire la convertibilità in oro di tutta la moneta emessa. Il problema diventò particolarmente incombente in vista della guerra in Indocina. Il Presidente Nixon decise dunque di abbandonare la corrispondenza oro/dollaro a favore della moneta stampata.

 

La fine degli accordi di Bretton Woods segnò l’inizio di un periodo di grande instabilità valutaria, che portò alle speculazioni finanziarie oggi centrali nel Forex trading. Già in questi anni il numero di speculatori interessati iniziò a crescere, ma il vero “boom” fu negli anni Ottanta, quando l’avvento dei computer accelerò i movimenti di capitali e il mercato divenne coeso, con scambi tra il continente asiatico, europeo e americano.

Il funzionamento del Forex, oggi, è lo stesso. Quello che cambia è il volume d’affari, che è enorme se comparato ad altri mercati. Per fare un confronto, il mercato azionario USA ha un volume medio giornaliero di circa 10 miliardi di dollari, mentre questo volume nel Forex si aggira attorno ai 6.000 miliardi di dollari.

Gli italiani si avvicinano al Forex

Nonostante ciò, il Forex è un mercato relativamente nuovo per gli italiani, che solo ora stanno scoprendo i grandi vantaggi che può portare. Anche in Italia, infatti, il Forex è legale e regolamentato dalla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB). In più, come per tutti gli altri Paesi dell’Unione Europea, il Forex è soggetto alle regole stabilite dall’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA).

Per iniziare a fare trading nel Forex, quindi, basta aprire un conto e concentrarsi su alcuni cambi di valute vantaggiosi: per quanto sia importante diversificare i propri investimenti, infatti, all’inizio è meglio seguire una sola coppia di valute e prendere confidenza con i termini più usati.

Tre termini essenziali da imparare subito

Esplorando il mondo del trading di valute si può notare come alcuni termini vengano ripetuti molto spesso, perché comuni a pressoché tutte le transazioni. Questi sono: pip, dimensione del lotto, ordini e call.

Pip

Un pip è la più piccola unità calcolabile di ogni valuta. Solitamente questa corrisponde al quarto decimale, ad esempio se il Dollaro (USD) aumenta di valore da 1.0001 a 1.0002, si dice che è aumentato di un pip.

Dimensione del lotto

La dimensione del lotto è il numero totale di unità di valuta che si sposta con un singolo ordine. In passato questo numero era fissato a 100.000 unità di valuta, ma oggi è possibile aprire posizioni anche con lotti di dimensioni più ridotte, per esempio di 10.000, 1.000 o 100 unità.

Ordini

Un ordine comprende una serie di informazioni sulla valuta da acquistare o vendere. Esistono diverse tipologie di ordini e avere una certa varietà nelle proprie transazioni spesso significa limitare le perdite, o riuscire a vendere al prezzo ideale.

I primi passi

In conclusione, il Forex trading sta prendendo piede in Italia ed è sicuramente un mercato molto invitante, ma occorre procedere con cautela: in primis si deve imparare la terminologia del settore, successivamente si può aprire un conto demo e in ultimo si può procedere con lo studio di qualche coppia di valute, per poi espandere i propri orizzonti quando ci si sente preparati.

 

 

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