Genova. Il bus navetta arriva alla fermata, ma i posti a sedere sono tutti già occupati e quindi non si può salire: unica speranza per arrivare a scuola puntuali o quasi rimane la “corsa” in auto con in genitori, mentre l’abbonamento al servizio di trasporto pubblico rimane in tasca.
Questa la situazione che vivono ogni mattina i ragazzi di Aggio, la frazione della Val Bisagno sulla strada per Creto, al confine con il comune di Montoggio: da circa un mese la viabilità è fortemente condizionata dal cedimento strutturale che sta interessando la provinciale che passa attraverso il paese, e i bus navetta che hanno sostituito le corriere non bastano a portare tutti i ragazzi a valle per la scuola.
Ovviamente la situazione è complicata dalle normative anticovid, che di fatto stanno limitando la capienza dei mezzi: il pulmino da nove diventa da sei, e a rimanere a piedi sono i ragazzi. Ma non solo: la navetta predisposta da Amt arriva fino a Struppa, come ci segnalano alcune famiglie, cosa che non permette agli studenti di poter intercettare le linee speciali per gli studenti: “Basterebbe due o tre fermate in più, e si eviterebbero ritardi e disagi ulteriori”.
E poi ci si mette pure la “concorrenza” degli abitanti di Creto, che nonostante il comune di Montoggio abbia messo a disposizione altre linee integrative (che, va detto, raggiungono Genova passando dalla A7), ‘approfittano’ del servizio in sostituzione che parte appunto da Creto, per scendere a valle, riempiendo i pulmini già praticamente dal capolinea.
Il disagio è ovviamente enorme: “Abbiamo pagato un abbonamento – ci racconta una madre – e oggi ci troviamo comunque costretti a prendere i mezzi privati per accompagnare i nostri figli a scuola. Siamo consapevoli che è un’emergenza, ma temiamo che i lavori possano andare per le lunghe, facendo aumentare i disagi”.
Nel frattempo però qualcosa si è mosso: “Amt ci ha assicurato che rimodulerà il servizio – ci spiega Lorenzo Passadore, assessore del municipio Media Val Bisagno – in questi giorni sta calcolando i flussi per poter capire quali sono le esatte necessità della popolazione”. Nel frattempo però Genova rimane ‘lontana’ ancora per molti genovesi.