Lettera al direttore

La lettera

Green pass, le femministe radicali a sostegno dei portuali di Genova e Trieste

Porto di Genova, la protesta dei lavoratori interinali della Culmv
Foto d'archivio

Con il presente comunicato rispondiamo alla chiamata del CLPT Trieste ed esprimiamo massima solidarietà a tutti i lavoratori portuali, di Trieste, della nostra città Genova, e di tutte le città d’Italia che aderiranno al blocco di venerdì 15 ottobre 2021.

Siamo un gruppo di femministe radicali autonome, tra le firmatarie di un appello contro il green pass e l’attacco genetico ai corpi che nei giorni scorsi ha raccolto decine di adesioni da tutta Italia.

Ribadiamo con forza il principio dell’INVIOLABILITÀ DEI CORPI, che non può prescindere dall’AUTODETERMINAZIONE INDIVIDUALE, e che rappresenta la base della nostra azione politica.
Non possiamo accettare in silenzio l’instaurarsi di una dittatura tecno-sanitaria che obbliga le persone a pagare per lavorare oppure a rendere i propri corpi disponibili a terapie sperimentali.

Non passiamo accettare il pericoloso precedente rappresentato dal Green Pass: una volta accettato il principio di poter perdere delle libertà in nome della biosicurezza come nuovo paradigma di controllo e gestione della società, questo principio diventerà la norma e da quel momento potrà condizionare qualsiasi altra decisione aprendo ad una società di persone di serie A e di serie B.

Come donne e come femministe radicali ci schieriamo, quindi, dalla parte di chi ha deciso di lottare contro tutto questo senza compromessi, e siamo al loro fianco nella battaglia a difesa dei nostri corpi, dei nostri figli e della nostra comunità.

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