Il punto

Green Pass, Bassetti: “Non sono più a favore, così invoglia solo a farsi il tampone e non a vaccinarsi”

“Non ha senso. Diciamo allora che l'Italia non è pronta ad avere il green pass sui luoghi di lavoro dal 15 di ottobre, lo rimandiamo a data da destinarsi e lo lasciamo obbligatorio nei luoghi di aggregazione"

bassetti green pass

Genova. Matteo Bassetti torna a commentare la questione del Green Pass, a poche ore dall’entrata in vigore del decreto che impone il lasciapassare sanitario per tutti i luoghi di lavoro: “Io a questo green pass non sono più a favore – spiega ai  microfoni di RaiRadio2 nel format “I Lunatici – Ha senso se deve essere uno strumento per stimolare la vaccinazione e non per far spendere alla gente duecento euro al mese di tampone, è una stupidaggine. Io così da medico non lo sopporto”.

“Bisogna decidere cosa si deve fare con i luoghi di lavoro – prosegue – O a lavoro va solamente chi è vaccinato, oppure facciamo il green pass alla francese, dove nei luoghi di aggregazione c’è obbligo di green pass, ma rilasciato unicamente con la vaccinazione o con i tamponi ma solo se non puoi fare la vaccinazione. Stiamo dando patenti di sicurezza dove non ce ne sono”.

E sulla proposta di allungare la validità del tampone a 72 ore, Bassetti si dice contrario: “Non ha senso. Diciamo allora che l’Italia non è pronta ad avere il green pass sui luoghi di lavoro dal 15 di ottobre, lo rimandiamo a data da destinarsi e lo lasciamo obbligatorio nei luoghi di aggregazione. Ripensando tutta la campagna vaccinale”.

Il virologo fa poi il punto sulla situazione della pandemia in Italia: “L’emergenza terribile forse non c’è più. Dobbiamo avere ancora un po’ di pazienza, vedere come finirà ottobre e come andrà novembre. Se andrà come ci auguriamo tutti, potremo dire di essere quasi completamente fuori dalla pandemia per poi uscirne completamente nella prossima primavera”.

Secondo Bassetti, infatti, sarà importante vedere quali saranno le conseguenze dell’arrivo del freddo e dell’inverno, stagione in cui, spiega, “l’essere umano è maggiormente suscettibile ad essere attaccato dalle infezioni stagionali e sta molto di più al chiuso”. E Al chiuso i rischi sono maggiori. “Il fatto di stare di più al chiuso farà da volano per una ripresa di tutte le malattie infettive di stagione e sicuramente ci sarà anche il Covid – prosegue – Per questo dico che bisognerà vedere cosa accadrà nella seconda parte di ottobre e a novembre. Se passiamo indenni questo periodo potremo veramente dire di essere fuori. E se saremo fuori ci sarà solo una ragione, quella dei vaccini”.

 

 

“Siamo stati molto bravi come italiani – sottolinea il primario del San Martino – l’85% delle persone si sono vaccinate, è stata una cosa molto positiva, e oggi obiettivamente siamo di nuovo ad una vita pressoché normale. Oggi si è tornati a fare praticamente tutto come prima, cerchiamo di tornare completamente alla vita di prima, ma ci vorrà ancora un po’ di pazienza”.

“L’anno scorso in questo momento avevamo gli ospedali che iniziavano ad essere pieni della seconda ondata. Guardiamo i dati. I vaccini sono stati fondamentali. La violenza nelle piazze? Mi preoccupa nel momento in cui una minoranza prende tutto. Non è giusto che una minoranza abbia monopolizzato la comunicazione come se l’Italia e gli italiani fossero solo loro. E non è così. Perché l’85%  degli italiani si è vaccinato. Aver dato tutta questa visibilità a chi è contro fa molto male a chi è a favore“.

A proposito di vaccini, uno degli argomenti più discussi è quello della terza dose. “Secondo me c’è stata tanta confusione – evidenzia Bassetti – tutti hanno parlato, quelli che hanno parlato di meno sono gli esperti. Intanto la terza dose è facoltativa, poi in questa fine 2021 dedichiamoci per la terza dose unicamente a quelli cui sappiamo può servire veramente. I fragili e le persone molto anziane. Poi per tutti gli altri io credo che non si debba parlare di terza dose, ma di richiamo nel 2022 a distanza di un anno dalla prima dose“.

Bassetti poi conclude il suo intervento commentando l’influenza in arrivo: “Se è vero che sta arrivando un’influenza potentissima? L’influenza è potente quando trova degli organismi non pronti a difendersi. Quest’anno sarà più grave perché da due anni non abbiamo modo di entrare in contatto con l’influenza. Su di noi l’influenza fa male perché per due anni i nostri anticorpi non l’hanno vista e non avendola vista non si sono rafforzati. Attenzione, quando arriverà. Bisogna mettere in atto anche qui una importante campagna vaccinale. Il vaccino ci aiuta a difenderci meglio dall’influenza in un caso su due“, assicura.

 

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