Genova. Fondazione Ansaldo ha inaugurato la mostra Le forme di Genova, tra passato presente e futuro, che nasce dal gioco ideato per il Festival della Scienza 2021. L’obiettivo è quello di sottolineare i legami tra spazio e tempo utilizzando le immagini per raccontare com’è cambiato il capoluogo ligure attraverso le trasformazioni urbane e come potrebbe cambiare.
Fondazione Ansaldo ha messo a disposizione 20 fotografie storiche raffiguranti zone caratteristiche della città di Genova che sono servite da base per l’elaborazione dei progetti dei partecipanti, che potevano essere sviluppati in due modi:
• Il presente fotografato
Fotografare lo stesso luogo della foto scelta così come appare oggi, cercando di cogliere la medesima angolazione e prospettiva della foto originaria.
• Il futuro immaginato
Immaginare, attraverso il disegno o altre tecniche grafiche e digitali, come si vorrebbe che apparisse lo stesso luogo in un prossimo futuro.
L’immagine, nelle sue molteplici declinazioni, è da sempre un importante strumento di studio e conoscenza, in grado di raccontare per esempio la morfologia di un territorio e le trasformazioni che lo hanno caratterizzato. Lo scopo della mostra, risultato finale del progetto proposto da Fondazione Ansaldo, è dunque quello di riflettere sulla trasformazione urbana, osservando cosa nel tempo è stato distrutto, conservato, modificato o costruito ex-novo, immaginando infine come si vorrebbe che apparisse in futuro Genova. Il confronto potrà aiutare il cittadino a sviluppare una sensibilità attenta all’estetica, alla logistica e alla sostenibilità urbana.
Il percorso espositivo vede 12 fotografie storiche e 20 elaborati. Gli autori dei 3 progetti più meritevoli sono stati premiati con un pass per accedere liberamente a tutte le iniziative del Festival della Scienza, una targa dell’iniziativa e vari gadget di Fondazione Ansaldo.
Il primo classificato è Antonio Patanè, 42 anni, che ha scattato una fotografia di Piazza De Ferrari al calar della sera. È un’immagine che, messa a confronto con la fotografia storica, non racconta solamente i cambiamenti urbani, ma anche quelli sociali. Usi e costumi sono differenti e lampanti. Le vecchie automobili sono sostituite non solo da quelle moderne, ma da autobus e monopattini elettrici. Le linee architettoniche, per quanto mutate, sono rispettate al pari di quanto sia stata rispettata e messa a confronto la presenza umana.
Il secondo classificato è Emanuele Bordo, 10 anni, che ha disegnato Boccadasse con ricchezza di dettagli e ragionamento prospettico. Troviamo alieni ed esseri umani che procedono in armonia con attività quotidiane, ed è questa integrazione socio-culturale a colpire maggiormente l’attenzione. È un’idea di futuro tecnologico, aperto a nuove realtà ma dove si conserva ancora il passato architettonico della città. In questo mondo immaginato vige l’armonia e l’equilibrio.
La terza classificata è Maddalena Rodolfo – Metalpa, 16 anni, che ha saputo usare sapientemente la macchina fotografica per riprodurre in modo tecnico e preciso l’aspetto odierno della stazione di Genova Principe rispettando alla perfezione la prospettiva e l’angolazione utilizzata dal fotografo di inizio ‘900. Inoltre Maddalena ha elaborato graficamente la sua visione futura della stazione genovese e questa sua seconda opera, è esposta in mostra.