Genova. “A Genova ci sono 650mila persone, le aziende crescono, cresce il commercio, cresce il numero dei ristoranti, i dati anagrafici come sono raccolti oggi non restituiscono la realtà di una città che sta crescendo”. Il sindaco di Genova Marco Bucci, a margine del sopralluogo alla Diga di Begato, ormai rasa al suolo, risponde alle domande sulla demografia e ai numeri che parlano, in realtà, di una Genova che dal 2018 ha perso 25mila abitanti.
Istat: dai 580mila abitanti genovesi del 2018 siamo arrivati a 554mila nel 2021. Ma secondo il sindaco quelle cifre non fanno fede. “Dopo quasi due anni di controllo delle persone che sono a Genova attraverso delle celle telefoniche – afferma Bucci – molti sono domiciliati che sfuggono all’anagrafe dai residenti, e abbiamo quindi un andamento diverso da quello restituito dalle statistiche ufficiali”.
La risposta è indirettamente anche al centrosinistra. Nei giorni scorsi il capogruppo del Pd in consiglio comunale, Alessandro Terrile, aveva punzecchiato il primo cittadino sulla mancata promessa fatta ancora durante la scorsa campagna elettorale.
Non è chiaro come siano calcolate queste stime, effettuate attraverso i dati delle compagnie telefoniche ma altre città come Torino e Milano stanno adottato lo stesso sistema per pianificare le città. “Ma tra qualche mese potremmo pubblicare le prime nostre statistiche attraverso questo nuovo sistema – continua Bucci – tutte le grandi città devono risolvere questo problema metodologico, perché i dati anagrafici non restituiscono la realtà”.