Genova. La partita col Sassuolo ha dimostrato per l’ennesima volta in questo campionato quanto il Genoa sia in grado di recuperare pur sotto di una o ben due reti: Cagliari, Bologna, Verona e ora anche Sassuolo.
I 18 gol subiti mostrano che qualche problema c’è e che i meccanismi non sono certo ben oliati. Di solito le squadre di Ballardini sono più accorte e invece quest’anno sta andando così. Manca qualcosa a centrocampo e la difesa traballa. Il 3-5-2 iniziale non sembra più un modulo proponibile. A farne le spese, di questi pareggi in extremis che entusiasmano i tifosi, è comunque la classifica: sei punti al pari di Sampdoria e Cagliari, ossia piena zona calda. I 12 gol fatti, però, mostrano anche che questa squadra è capace di tutto e che una volta sistemati gli equilibri non sarà la sterlità offensiva il problema.
Ancora una volta è Destro a suonare la carica, colui che inizialmente non sembrava nei piani di quest’anno; di testa è veramente implacabile: sono pochi gli attaccanti così abili nel gioco aereo.
Complice l’assenza di Maksimovic, Ballardini ha deciso di cambiare in difesa: niente Cambiaso dal primo minuto, Vasquez centrale affiancato da Criscito e Biraschi. Il primo tempo, almeno sino alla mezzora, è da incubo. Il Sassuolo inanella una serie di occasioni clamorose, favorite anche da un paio di colpi di tacco. Il Genoa sembra addormentarsi in area di rigore e il fatto di restare troppo basso lo espone alla propensione offensiva della squadra di Dionisi che ha in Scamacca l’unico attaccante, ma in realtà ha tante frecce al proprio arco a partire da Raspadori, Berardi, Toljan.
Ballardini capisce che non poteva andare avanti così e dopo lo 0-2 plasma diversamente la propria squadra con l’inserimento di Ekuban già nel primo tempo: dinamico e decisivo, ma con una visione della porta che lascia a desiderare, tanto che nella ripresa si è divorato due reti. Il 4-3-1-2 macina meglio e il Genoa rialza la testa, ancor di più quando nella ripresa l’inserimento di Kallon, oggi meno fumoso, trasforma ancora la squadra: 4-2-3-1 e il Sassuolo quasi sparisce. La miglior difesa, in questo caso, si è rivelata l’attacco. Due menzioni speciali oltre ai già citati: Criscito, sempre più capitano, che sta vivendo una seconda giovinezza. Per lui, nel finale, qualche problema alla caviglia. Molto bene anche Behrami, che ha rilevato Touré a un quarto d’ora dalla fine: ha fatto valere la sua esperienza coprendo molti palloni e intervenendo con grande pulizia e puntualità in una fase della partita in cui il Genoa era alla disperata ricerca del pari.
Tutto a posto e niente in ordine, in realtà: il Grifone è ancora alla ricerca della prima vittoria casalinga. La prossima partita sarà la trasferta di venerdì a Torino coi granata, poi l’infrasettimanale alla Spezia e infine al Ferraris arriverà il Venezia, sarà la volta buona?
Genoa-Sassuolo 2-2
Reti: Scamacca 18′ e 21′; Destro 27′; 90′ Vasquez
Genoa: Sirigu, Biraschi (51′ Cambiaso), Vasquez, Criscito, Sabelli (32′ Ekuban), Touré (76′ Behrami), Badelj (46′ Kallon), Rovella, Fares, Pandev (76′ Caicedo), Destro.
A disposizione: Semper, Marchetti, Masiello, Melegoni, Ghiglione, Sturaro, Portanova.
Allenatore: Ballardini.
Sassuolo: Consigli, Toljan, Chiriches, Ferrari, Rogerio; Frattesi, Lopez (93′ Goldaniga); Berardi (93′ Magnanelli), Raspadori (61′ Harroui), Djuricic (74′ Kyriakopoulos); Scamacca (74′ Defrel).
A disposizione: Satalino, Pegolo, Peluso, Muldur, Matheus Henrique.
Allenatore: Dionisi
Arbitro: Chiffi di Padova
Ammoniti: Biraschi, Destro, Sturaro (G); Frattesi, Chiriches, Harroui, Toljan (S)
Spettatori: 10.370 per 155.498 euro di incasso