Genova. Una galleria fonoassorbente, costruita in continuità con il tessuto urbano, e che ospita sulla sua sommità una lunga striscia di verde, composta da giardini, campi sportivi e alberature di ogni genere. Questo il progetto definitivo nato dalla volontà dei cittadini di Sampierdarena per riqualificare lungomare Canepa nascondendo la ‘Gronda a Mare’ sotto un vero e proprio parco urbano pensile, un ‘disegno’ che è stato donato oggi ufficialmente all’amministrazione civica.
Un progetto fatto e finito, con tutti i profili di intervento definiti – dalla costruzione delle fondamenta del tunnel, fino all’arredo urbano e arboreo – da tecnici specializzati che in questi mesi hanno lavorato gomito a gomito con gli attivisti del Comitato Lungomare Canepa e che hanno messo nero su bianco la possibilità di dare una svolta vera e propria ad una zona della città rimasta incastrata (e deturpata) tra le tante servitù che negli anni si sono stratificate. C’è anche il conto: 35 milioni di euro. Sicuramente non un cifra abbordabile a cuor leggero dalla amministrazione civica, ma che in questa stagione di grandi finanziamenti in arrivo su Genova, potrebbe risultare anche fattibile.
“Ci siamo ispirati alle grandi città europee che già da tempo hanno affrontato e risolto problemi come quelli di lungomare Canepa – ci spiega Silvia Giardella, presidente del comitato – come la Promenade Plantee di Parigi, la Raised Gardens of Sants di Barcellona o il tunnel verde di Zurigo. Le soluzioni ci sono già, si può fare. E come cittadini in questi mesi ci siamo impegnati a fare le cose sul serio, con un team di professionisti che ci ha affiancato, dando forma a tutte le esigenze che abbiamo raccolto dal quartiere nel corso degli anni di attivismo“.

Sì perchè il progetto presentato oggi arriva dopo un lungo percorso dal basso, fatto di proteste, manifestazioni, proposte, concorsi e spunti: “Questo progetto che doniamo alla città è la sintesi di tutto questo lavoro che i cittadini hanno fatto per migliorare la vita del quartiere e per fare un vero salto di qualità, puntando in alto con la giusta ambizione per una città come Genova“.
Il progetto è raccontato nel video prodotto per la presentazione. Sulle due carreggiate è previsto un tunnel che ingloba completamente la strada, aperto ai lati grazie a pilastri e archi: verso mare le arcate saranno libere, mentre a monte saranno chiuse da vetri fonoassorbenti, per garantire luce ma basso impatto sonoro. In alcuni di questi archi, per proseguire il rinnovo dell’arredo urbano ‘a terra’, sono previste stampe del mare che fu. Sulla sommità giardini e parchi, insieme a campi sportivi e aree attrezzate per la cittadinanza, e per accedervi anche due grandi scalinate scenografiche pensate per arricchire esteticamente tutta l’opera e renderla omogenea con il contesto urbano. Al progetto hanno lavorato la designer Loredana Villanacci, l’ingegnere Vincenzo Beneventano, l’architetto Iacopo Gibelli, il grafico Fabio Valentino, l’architetto paesaggista Angelo Bonanni.
Secondo le stime il tutto potrebbe essere realizzato in due anni, senza interferire in maniera pesante con la viabilità. Il conto però potrebbe essere più leggero rispetto ai 35 milioni previsti. Durante l’incontro con il sindaco Marco Bucci (“che ha molto gradito il progetto”) è emerso che sarebbero già accantonati 15 milioni per una eventuale galleria fonica (come quelle che vediamo sulle autostrade), cosa che farebbe mancare all’appello ‘solo’ 20 milioni, che, per fare una proporzione corrispondono a circa 180 metri di Terzo Valico, che infatti (ci) costa oltre 160 milioni a chilometro. Insomma, a Sampierdarena le chiacchiere stanno a zero: il progetto c’è, i soldi si possono trovare in qualche modo, basta solo volerlo. E i cittadini lo vogliono tantissimo.

leggi anche

Lungomare Canepa punta in alto: ecco il Waterfront di Ponente che nasce dal basso
